Le pagelle del Gran Premio della Thailandia, terzultima prova del Mondiale MotoGP.
Bagnaia 9. Pole, podio nella sprint e vittoria nel GP: un bottino da leccarsi i baffi, e invece Pecco lascia la Thailandia a -17 da Martin, al quale ha recuperato appena tre punti nell’intero weekend.Jorge è un osso durissimo, e servirà anche un po’ di fortuna da qui a Valencia per ribaltare una situazione che, comunque, non è ancora compromessa. Tutto può succedere. Per Pecco è la nona vittoria stagionale, come i più GRANDI della storia.
Martin 8. Sì piega ma non si spezza. Cade in qualifica, si accontenta nella sprint e soffre alla domenica, quando porta a casa un secondo posto che, però, pesa come un macigno. In gara, complice l’asfalto viscido, commette qualche errore ma riesce comunque a massimizzare il risultato e a volare in Malesia con il sorriso. Una certezza: sia lui che Bagnaia meriterebbero il titolo.
Acosta 8. Rimonta spettacolare, che lo riporta sul podio dopo un periodo difficile. Il duello finale con Miller è il migliore spot per questa MotoGP. Ezpeleta dovrebbe dargli un premio. E non era nemmeno al meglio della condizione. Il futuro è suo.
Di Giannantonio 7.5. Saluta il 2024 sfiorando il podio. Il quarto posto arriva al culmine di una risalita dirompente. Fabio andrà sotto i ferri con la consapevolezza di aver fatto una buona stagione. Il prossimo anno, con la GP25, lotterà costantemente per il podio.
M. Marquez 7. Il solito Marc: giganteggia, lotta, sorpassa, cade. Il più grande spettacolo del weekend. Questa volta il lieto fine non c’è, ma tra la Malesia e Valencia vorrà regalare un’ultima gioia al team Gresini, che lo ha accolto come un figlio e rilanciato.
Miller 7. E’ tornato Miller Thriller. Accarezza per 24 giri il sogno di salire sul podio, ma Acosta prima e il Diggia poi lo svegliano sul più bello. Su pista bagnata resta uno dei piloti più abili.
Binder 6.5. Sempre lì, lì nel mezzo… Cala nel finale, ma disputa comunque una buona gara. La KTM c’è.
Aprilia 4. I due “ufficiali” in top dieci è un brodino caldo. L’Aprilia è involuta. Chi lo avrebbe mai detto?
Quartararo 7. Ottima qualifica, che gli permette di scattare da dove merita. In gara finisce a terra per “un’entrataccia” di Morbidelli. Un grande peccato.
Honda 6. Altri piccoli segnali di risveglio, con quasi tutti i piloti a punti.
Ducati 10. Otto Ducati nei primi otto nella sprint. Più che il Mondiale della MotoGP sembra il Trofeo Ducati. Gigi Dall’Igna gongola: ha costruito la moto perfetta.