Il Gran Premio d’Australia resterà a lungo nella mente degli appassionati, con tanti piloti a giocarsi la vittoria fino all’ultima curva. Da quando i magnifici quattro (Valentino Rossi, Jorge Lorenzo, Casey Stoner e Dani Pedrosa) non corrono più e dopo l’infortunio di Marc Marquez, in classe regina nulla è scontato. Fino al 2012 la vittoria era un affare a quattro; dall’anno successivo, e fino al 2019 compreso, il gradino più alto del podio è stato un monopolio di Marquez. Dall’infortunio dello spagnolo (Jerez 2020), la MotoGP è diventata terra di conquista per tutti. Nelle ultime tre stagioni hanno vinto 15 piloti diversi, in rappresentanza di tutte le marche iscritte al campionato. Il più vincente è Fabio Quartararo, con ben 11 affermazioni, una in più di Pecco Bagnaia. Il terzo rider con il maggior numero di successi nel triennio è, un po’ a sorpresa, Miguel Oliveira, a quota cinque, spalmati sull’intero triennio. Seguono Enea Bastianini a quattro (tutti quest’anno), Franco Morbidelli (tutti nel 2020), Jack Miller e Marc Marquez a tre, Brad Binder, Maverick Vinales, Alex Rins a due e chiudono Andrea Dovizioso, Danilo Petrucci, Joan Mir, Jorge Martin e Aleix Espargaro a uno. Per quanto concerne le marche, la classifica vede al primo posto la Ducati, con 20 affermazioni. Dietro alla moto di Borgo Panigale, ecco la Yamaha, che ha festeggiato in 16 occasioni. Staccatissime, in questa speciale graduatoria, le altre Case: Honda e Suzuki hanno vinto tre volte, l’Aprilia una. Insomma, quella moderna assomiglia più a una Moto3 che a una MotoGP.
Questa lunga premessa per introdurre al trionfo di Rins nel GP d’Australia. Un risultato tutt’altro che scontato, considerando che la Suzuki quest’anno aveva conquistato il podio solo in altre due occasioni (in Argentina e in Texas, sempre con Alex, ma agli albori del campionato) e che quello corso in Oceania è stato il terzultimo Gran Premio prima del preannunciato ritiro dal Motomondiale. Rins ha tirato fuori le unghie e lottato come un leone risalendo dalla pancia del gruppo. Sul traguardo ha preceduto un ritrovato Marc Marquez e il nuovo leader del campionato, Bagnaia. Il torinese ha coronato il lungo inseguimento a Quartararo e si è portato per la prima volta in vetta alla classifica del Mondiale, quando restano da correre solo gli appuntamenti della Malesia e di Valencia. Pecco precede di 14 lunghezze Quartararo, rimasto a secco a causa di una caduta. Il francese stava tentando di recuperare dopo aver perso posizioni a causa di un “lungo”, ma nella foga è scivolato ed è stato costretto al ritiro. El Diablo è ormai con le spalle al muro: la Yamaha non va, lui è sfiduciato e la Ducati sembra un missile. Senza contare che nelle ultime due gare, in caso di necessità, Pecco potrà contare sull’aiuto degli altri ducatisti, a cominciare dal “teammate” Jack Miller, ormai fuori dai giochi per il Mondiale dopo l’incidente causato da Alex Marquez. Insomma, il campionato ha imboccato l’autostrada per Bologna. Già in Malesia la Rossa di Bagnaia potrebbe festeggiare l’iride con una gara d’anticipo. Ancora matematicamente in gioco Aleix Espargaro, che nelle ultime tre gare, però, ha racimolato la miseria di 12 punti, appena quattro in più di Quartararo. Il sogno Aprilia si sta spegnendo sul più bello. Ma c’è un altro team italiano pronto a fare festa.