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Pecco fa il Max

Le pagelle del Gran Premio d’Austria, decima prova (di 20) del Mondiale della MotoGP.

BAGNAIA 10 e lode – Quando è in giornata, non ce n’è per nessuno. A Zeltweg Pecco mette a segno un altro hat-trick dopo quello al Mugello: pole position, vittorie della sprint race e del GP della domenica, giro più veloce e testa della corsa dal primo all’ultimo passaggio in entrambe le gare. A ruote dimezzate, Bagnaia sta imitando Max Verstappen, che proprio in Austria quest’anno ha firmato la stessa impresa. Sia il torinese che l’olandese sono già campioni del mondo e puntano a ripetersi. Al giro di boa del campionato, Pecco ha 62 punti di vantaggio sul più diretto degli inseguitori: un margine rassicurante, ma non bisogna dimenticare che l’anno scorso proprio lui ne recuperò 91 a Fabio Quartararo, che aveva già mezzo Mondiale in tasca. E invece andò a finire come sappiamo.

BINDER 9 – Due secondi posti che lo proiettano tra le grandi sorprese di questo 2023. Il sudafricano è veloce e costante: ha vinto due gare sprint ed è salito tre volte sul podio alla domenica. Il quarto posto nella classifica del Mondiale gli va addirittura stretto. Un dato su tutti: domenica ha rifilato 20 secondi alla seconda delle KTM, quella di Jack Miller (voto 5). E se la moto austriaca dovesse fare un ulteriore step questo inverno, Brad sarebbe fra i candidati al titolo del 2024. C’è da scommetterci.

BEZZECCHI 8 – Ha festeggiato il podio come fosse una vittoria, sotto gli occhi del maestro Valentino, che in griglia e ai box lo coccola come fosse un figlio. Il Bez ha riscattato domenica, con un terzo posto tutta grinta e tenacia, la caduta del sabato, innescata da Jorge Martin (voto 6) alla staccata della curva-1. Il romagnolo non è ancora pronto per vincere il Mondiale, ma è diventato il pezzo pregiato dello scacchiere Ducati. Nel 2024 resterà in VR46, con la squadra attuale e la moto versione 2023. Voleva una Desmosedici ufficiale, che invece resterà nel box Pramac e che al 90% guiderà il suo amico Franco Morbidelli (voto 6+).

MARINI 7 – Luca c’è. Rotto il ghiaccio con il podio (fu secondo ad Austin), il neo sposo ha acquisito sicurezza nei propri mezzi. E’ sesto in campionato, a -5 dal quinto posto occupato dal partente Johann Zarco. Sabato ha lottato per il podio nella sprint ma è caduto nel tentativo di resistere a un arrembante Martin, domenica ha vinto il duello fra Ducati private con Alex Marquez e si è accontentato di un quarto posto che non è certo da buttare.

ZARCO 6 – La sufficienza è una media: 8 per il coraggio di lasciare una Ducati ufficiale per una Honda e 4 per la gara, chiusa con un anonimo 13esimo posto. Paolo Campinoti, patron di Pramac, ha dichiarato che l’avrebbe tenuto volentieri un altro anno, ma il francese (che in MotoGP non ha ancora vinto) ha preferito accettare una nuova sfida. Difficile ma stimolante.

QUARTARARO 6 – Primo tra le moto giapponesi. Chiude il GP all’ottavo posto ed è come se avesse vinto. Impensabile fino a un anno fa.

VINALES 5 – Ottime qualifiche, seguite da due partenze disastrose che costano care a lui e all’Aprilia (voto 6).

M. MARQUEZ 4 – Non viene praticamente mai inquadrato dalle telecamere e i telecronisti non lo nominano più. Non sappiamo nemmeno se ha ancora male al braccio e alla spalla. E’ la parabola senza fine di uno dei più grandi di sempre. Ha senso correre così per un 12esimo posto che, peraltro, non è nemmeno malaccio dopo qualifiche disastrose?

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