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Miller svetta nelle cinque giornate di Doha

Tre Yamaha nel panino delle Ducati. I test a Losail hanno emesso i primi verdetti della stagione, seppure in palio non ci fossero né punti né trofei. La classifica combinata dei tempi di tutte le giornate di test (comprensive dello shakedown riservato a collaudatori ed esordienti) ha visto la Desmosedici GP di Jack Miller svettare davanti a un trio di Yamaha. L’australiano ha messo in fila, nell’ordine, Vinales, Quartararo e Morbidelli. A chiudere la top five l’altro alfiere della Ducati ufficiale: Pecco Bagnaia. Si è così formata una specie di sandwich con le moto della Casa di Iwata come ripieno. Al sesto posto si è issata la grande sorpresa di questi test: l’Aprilia di Aleix Espargaro. Undicesimo tempo complessivo per Valentino Rossi, al debutto con il team Petronas. Entriamo nel dettaglio. Miller, che a questo punto inizierà a sentirsi addosso tutto il peso delle aspettative, ha chiuso i collaudi con un ottimo 1’53’’183, cronologico che gli è valso il primato ufficioso della pista qatariana.

Alle sue spalle, dicevamo, staccate di pochi centesimi ci sono le M1 ufficiali di Maverick Vinales (che nell’arco dei cinque giorni ha compiuto ben 221 giri, il migliore dei quali con il tempo di 1’52’’224) e di Fabio Quartararo (1’53’263’’). Appena fuori dal simbolico podio la Yamaha Petronas di Franco Morbidelli (1’53’’323) e l’altra Ducati ufficiale di Bagnaia (1’53’’444).

L’Aprilia di Espargaro è a poco meno di mezzo secondo dalla vetta (1’53’’640) e ha preceduto di due decimi scarsi la Suzuki del campione del mondo Joan Mir (1’53’’827) e di quattro decimi quella gemella di Alex Rins (1’53’’860). Chiudono la top ten Johann Zarco, all’esordio su Pramac Ducati (1’53’’899), e la prima delle Honda, l’HRC ufficiale di Pol Espargaro, decimo con lo stesso tempo del francese. Sotto il muro dell’1’ e 54’’ anche Valentino Rossi, che dopo un inizio in chiaroscuro si è riscattato e ha fermato il cronometro su un promettente 1’53’’993. Per ora il Dottore ha perso la sfida interna con l’amico Franco Morbidelli, ma avrà tempo di rifarsi.

Proseguendo con la classifica, al 12° posto troviamo il collaudatore della Honda ufficiale Stefan Bradl (1’54’’210), che tra test ufficiali e shakedown ha messo insieme 188 tornate. In scia al tedesco ecco il giapponese del team Cecchinello Takaaki Nakagami, che ha timbrato come miglior giro un 1’54’’262.

Scorrendo la classifica, la 14esima piazza è occupata dal primo dei rookies, lo spagnolo della Pramac Jorge Martin (1’54’’483). L’ex iridato della Moto3, rilanciato da Fausto Gresini, ha preceduto un altro esordiente, Enea Bastianini (1’54’’505), fresco di titolo mondiale della Moto2. Miguel Oliveira, 16° con il crono di 1’54’’526, è il primo pilota KTM. sicuramente la moto che ha mostrato le maggiori difficoltà durante l’intera sessione di collaudi. Una posizione dietro troviamo il compagno del portoghese, il sudafricano Brad Binder (1’54’’691), grande sorpresa della stagione 2020. 19esima posizione per la KTM Tech-3 di Danilo Petrucci (1’54’’895), alle prese con qualche problema di adattamento alla nuova moto. Luca Marini è stato il meno veloce tra i debuttanti, portando la sua Ducati del team Esponsorama al 21° posto. La moto griffata VR46 ha completato 150 giri, il migliore dei quali in 1’55’’022. L’ultimo degli italiani “titolari” impegnato nei test è stato Lorenzo Savadori, su Aprilia. Ha terminato 24° a meno di due secondi e mezzo dal leader Miller. Michele Pirro, lo stacanovista delle due ruote, ha chiuso 28°.

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