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Marquez “rischiatutto”, Martin in “caduta libera”

Le pagelle del Gran Premio di Indonesia, al grido: “La vita è tutta un quiz”.

OLIVEIRA 9 – Miguel coglie al volo la sua occasione e domina la scena, agguantando la quarta vittoria in MotoGP in poco più di un anno e mezzo. Un bottino di tutto rispetto per chi avrebbe dovuto recitare un ruolo da “comparsa”. La KTM si frega le mani e conferma di avere i migliori talent scout del paddock. IL PRANZO E’ SERVITO.

M. MARQUEZ s.v. – La smania di tornare quello di un tempo si sta rivelando un boomerang micidiale. Il pluricampione cade quattro volte fra venerdì e domenica mattina, rischiando più del dovuto. I medici lo dichiarano “unfit” per la gara. Giustissimo, anche alla luce di quanto accaduto poche ore dopo: rientrando a Barcellona, Marc accusa per la terza volta problemi alla vista, conseguenza della capocciata nel warm up. Ora rischia un altro lungo stop. E forse la carriera. RISCHIATUTTO.

A. MARQUEZ-T. NAKAGAMI 4 – La Honda è Marc Marquez. Marc Marquez è la Honda. Senza l’otto volte campione la Casa dell’Ala dorata è come se non ci fosse. Alex Marquez e Nakagami sprofondano nei bassifondi della classifica e l’ufficiale Pol Espargaro sembra già un lontano parente del pilota andato a podio in Qatar. I SOLITI IGNOTI.

MARTIN 5 – Due gare, due cadute e zero punti. A sua discolpa c’è da dire che a Losail è stato falciato da Bagnaia, mentre in Indonesia fa tutto da solo. Bene in prova ma male in gara, dove fatica a prendere il ritmo. E pensare che un anno fa era stato, da rookie, la grande sorpresa dei primi due Gran Premi. CADUTA LIBERA.

KTM TECH3 – Mentre la squadra ufficiale vince e fa podio, il team satellite stenta. I due rookie Gardner e Fernandez annaspano nelle retrovie, senza guizzi. Sono giovani e inesperti, il tempo è dalla loro parte. Ma nel vedere Raul così indietro tornano alle mente le sue parole pronunciate nei giorni dell’annuncio del passaggio in MotoGP: “Avrei preferito restare un altro anno in Moto2”. INDIETRO TUTTA.

DARRYN BINDER 7 – Arriva decimo al termine di una gara arrombante. Scattato in fondo allo schieramento, risale la china sfruttando Giove Pluvio, che gli regala una corsa bagnata livellando i valori in campo. LA RUOTA DELLA FORTUNA.

MARINI 4,5 – Se buon sangue non mente, dovrebbe avere almeno la metà del talento di Valentino Rossi. Nei test invernali era andato bene, nei primi due GP ha fatto una gran fatica. Sente già la pressione? L’EREDITA’.

QUARTARARO 8 – Sul bagnato non è mai stato un fulmine di guerra, ma a Mandalika sovverte i pronostici e arriva secondo. Firma anche pole e giro veloce, a conferma che se la Yamaha è ancora competitiva il merito è soprattutto suo. La Honda potrebbe presto bussare alla porta di casa sua con una montagna di soldi. OK, IL PREZZO E’ GIUSTO!

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