Le pagelle personali dei piloti dopo il motogp disputato in Francia
MILLER 9 – Lo sport, si sa, è anche psiche. La mente, spesso, è più determinante del fisico e, a volte, perfino del talento. Tra la vittoria e Jack, pilota veloce ma un po’ troppo esuberante e sprecone, sembrava esserci un conto in sospeso. In MotoGP l’australiano aveva vinto soltanto una volta, cinque anni fa sotto il diluvio di Assen. Poi solo podi e piazzamenti. Ma due settimane fa è arrivata la gara di Jerez a riscrivere la storia: Miller ha vinto e in tanti, ammirandolo sul gradino più alto del podio, hanno scommesso che non sarebbe trascorso un altro lustro prima di rivederlo lì in cima. Un pronostico azzeccato. A Le Mans va in scena il Miller-show. Thriller domina la gara e conquista una doppietta che lo rilancia in chiave mondiale. Ora che ha la testa sgombra fa davvero paura. Fabio e Pecco sono avvisati.
ZARCO 8,5 – Il francese avrebbe voluto rompere il ghiaccio con la vittoria proprio nella sua terra, ma ancora una volta si deve accontentare di un piazzamento sul podio. Il “pianista” sta capitalizzando al meglio ogni occasione che gli capita a tiro. Il rinnovo del contratto con Pramac è sempre più vicino. Zarco, pilota sottovalutato, se lo merita proprio.
QUARTARARO 8 – Perde il duello con Miller e nel finale viene sverniciato anche da Zarco, eppure sotto la bandiera a scacchi esulta come se avesse vinto un Mondiale. E ne ha ben donde il buon Fabio, che agguanta il podio nonostante la recente operazione al braccio e, soprattutto, condizioni meteo che non ama per niente e che di solito lo mandano nel pallone più totale. Fabio è in vetta al Mondiale, ma la Ducati a tre punte lo insidia.
BAGNAIA 7,5 – Prove da dimenticare, gara da sballo. Pecco recupera dal fondo del gruppo alla quarta posizione, ai piedi del podio. La sua è una rimonta in perfetto stile Bagnaia: prima parte di gara con il freno a mano tirato, seconda parte all’attacco. Il torinese non ha ancora vinto in MotoGP ma è a un solo punto dalla vetta del Mondiale. L’appuntamento con la vittoria è solo rimandato. Magari proprio al Mugello, pista Ducati per eccellenza.
PETRUCCI 7 – Il simpatico Danilo si prende la prima top five della sua difficile avventura in KTM. Un matrimonio nato sotto i migliori auspici ma che con il trascorrere del tempo è diventato litigioso e complicato. Il ternano sfrutta condizioni a lui congeniali, cogliendo al volo l’occasione della vita. L’anno scorso andò ancora meglio: vinse la gara. Quest’anno si deve accontentare, si fa per dire, del quinto posto, ma guida una moto decisamente meno competitiva. Danilo tira il fiato e si allena a fare la danza della pioggia.
SAVADORI 7 – Sava cresce gara dopo gara e, grazie anche a Giove Pluvio, si inventa un week-end da protagonista. Il suo nome compare spesso nella parte alta della classifica. In gara è sfortunato perché un guasto lo estromette dai giochi. Peccato, ma la stoffa c’è e si vede. Serviva solo un po’ di pazienza.
MARQUEZ 6,5 – Marc meriterebbe 10. Punto. Sta scrivendo un’altra pagina della sua meravigliosa storia quando incappa nell’ennesimo errore dettato dalla foga. Ecco perché il voto cala a 6,5. E’ la media tra la stratosferica prima parte di gara, quando si mette al comando dopo il flag to flag, e la doppia rovinosa caduta, figlia di una veemenza esagerata. Perché rischiare così tanto su una pista allagata e dopo un infortunio che ha rischiato di mettere fine alla sua carriera? Fosse stato un po’ più tranquillo, con la pista che di lì a poco si sarebbe asciugata, avrebbe portato a casa almeno un podio, se non una vittoria. Ma col senno di poi siamo tutti fenomeni.
ROSSI 6 – Arrivare 11° e prendere la sufficienza? Si può se arriva da un mese da incubo. A Le Mans Valentino mostra progressi incoraggianti e sfiora la top ten. Non è il massimo per un nove volte campione del mondo, ma è pur sempre una pillolina che allontana i cattivi pensieri. Vale agguanta la Q2 e in gara può dire la sua, ma la pioggia a intermittenza complica i piani. A fine corsa ammette: “Con l’asciutto o con il bagnato saremmo andati bene. Ma le condizioni miste erano lo scenario peggiore per noi, e purtroppo è ciò che si è verificato”. Il Dottore, insomma, se la prende con la sfortuna.
SUZUKI 4 – Sia Mir che Rins finiscono gambe all’aria. Ci può stare, per carità: in condizioni così critiche un errore può capitare a chiunque, ma l’impressione è che i piloti Suzuki abbiano perso un po’ di smalto rispetto al 2020, e con loro l’intera squadra. Rins e Mir si qualificano costantemente indietro e in gara incappano in errori per la foga di recuperare. Non è che l’assenza di Davide Brivio ai box si stia facendo sentire? Serve un’inversione di rotta.