Dall’inviato al Mugello
Foto di Giovanni Zola
E’ scoppiato il finimondo in un uggioso pomeriggio di test. La giornata di lunedì post GP d’Italia verrà ricordata come la “rivoluzione rossa”. Le voci, in sala stampa e nel paddock del Mugello, si rincorrevano sin dal mattino: “La Ducati ha scelto Marc Marquez: salirà nel team factory”. E quelle che all’inizio sembravano solo illazioni, ora dopo ora hanno trovato una conferma: nel 2025 sarà lo spagnolo otto volte campione del mondo ad affiancare Francesco Bagnaia nella squadra ufficiale. Marc, quindi, ha vinto il ballottaggio con Jorge Martin, l’attuale leader del Mondiale. Una mossa a sorpresa, che smentisce coloro che, alcuni giorni prima, avevano dato per certo l’approdo di Martinator nel box di Dall’Igna e Tardozzi, mettendolo nero su bianco sui loro giornali.
Ufficiale e gentiluomo
Una mossa logica quella studiata negli uffici di Borgo Panigale, ma comunque rischiosa. Marquez con Bagnaia: ufficiale e gentiluomo. A farne le spese sono stati Martin e Bastianini. Che il riminese fosse la pedina da sacrificare sullo scacchiere lo si sapeva da mesi, ma che la Ducati rinunciasse anche allo spagnolo era decisamente meno prevedibile. Allo stato attuale, infatti, Jorge è il pilota più forte della griglia. Al netto di qualche errore dettato dalla troppa foga, nell’ultimo anno e mezzo si è rivelato il più veloce e il più esplosivo, sia in qualifica che in gara. E non è vero che gli manca la costanza, anzi.
La no di Marc
Il suo “sacrificio” è anche figlio del rifiuto di Marquez a spostarsi in Pramac. Se “Magic” avesse accettato di trasferirsi nel secondo team satellite, ogni tassello si sarebbe incastrato nel posto giusto. In quel caso la Ducati avrebbe perso “solo” Bastianini, ma avrebbe trattenuto entrambi gli spagnoli, mettendoli peraltro su moto quasi identiche (cambiava solo il colore della livrea e poco altro). Il no di Marc ha fatto crollare il castello di carte, innescando una reazione a catena.
Enea in arancione
E sempre lunedì, poco dopo la decisione della Ducati, l’Aprilia ha annunciato l’ingaggio di Martin. Il quale, c’è da scommetterci, ha già iniziato a pianificare la più atroce delle vendette: vincere il Mondiale con la Pramac e poi confermarsi campione con i nemici di Aprilia. La quale sta cercando di convincere Vinales e rimanere in squadra per dare vita a un dream team. L’alternativa è proprio Bastianini, che però sarebbe vicinissimo a firmare per la KTM, sponda GAGGAS. Una delle due moto arancioni verrà lasciata libera da Pedro Acosta, che ha già annunciato il passaggio nel team factory con Brad Binder come compagno. Jack Miller dovrebbe passare in GASGAS, in quello che è a tutti gli effetti uno scambio di moto. Ma attenzione alla variabile Vinales, che starebbe sondando la pista KTM e avrebbe ricevuto un’importante offerta da Honda.
Pramac in blu
Nel frattempo, un’altra notizia ha scosso il paddock: la Pramac potrebbe lasciare Ducati per sposare il progetto Yamaha. Una vera e propria scommessa, viste le difficoltà in cui naviga la Casa giapponese. Se il matrimonio si farà, Fermin Aldeguer dovrebbe emigrare verso il team Gresini (con Mir o Alex Marquez come possibili compagni) o la VR46. A farne le spese sarebbe Franco Morbidelli.
Siamo ancora nel 2024 ma sembra già il 2025. E i colpi di scena non sono di certo finiti.
La possibile griglia del 2025
Proviamo a ipotizzare come potrebbe essere la griglia 2025.
DUCATI FACTORY: Bagnaia e M. Marquez
DUCATI GRESINI: Aldeguer e A. Marquez (o Mir)
DUCATI VR46: Bezzecchi e Di Giannantonio
APRILIA FACTORY: Martin e Vinales
APRILIA TRACKHOUSE: Oliveira e R. Fernandez
KTM FACTORY: Binder e Acosta
KTM GASGAS: Bastianini e Miller
YAMAHA FACTORY: Quartararo e Rins
YAMAHA PRAMAC: Roberts e Arbolino
HONDA FACTORY: Marini e Lopez (o Vinales)
HONDA LCR: Zarco e Ogura (o Nakagami)