Le pagelle del GP del Giappone.
Bagnaia 10. Impeccabile. Firma la doppietta con un mix di esperienza e intelligenza. Ha vinto sei sprint e otto GP, numeri da campione. Dimezza lo svantaggio da Martin, che resta leader del Mondiale ma che da adesso in avanti avrà tante certezze in meno. Pecco merita il terzo titolo di fila.
Martin 8. Parte a tuono e rimedia alla qualifica shock. Insediatosi alle spalle di Bagnaia, accarezza l’idea di attaccarlo, ma nel finale frena i bollenti spiriti e si accontenta dei 20 punti, che sono oro viste le premesse. Si toglie il cappello davanti al rivale, a riprova del rapporto amichevole e del reciproco rispetto che si è instaurato tra i due. Sarà testa a testa fino a Valencia, ma ci vorrebbe un po’ di pepe in più in una sfida così serrata.
M. Marquez 7. Il Marc versione 2.0 è la nemesi di quello pre-infortunio: qualifica incerta, rimontone e podio, senza errori e senza cadute. Un altro Marquez rispetto al passato, quando vinceva o scivolava.
Acosta 6. Non ce la sentiamo a dargli un’insufficienza, nonostante butti via un altro podio quasi certo. Deve capire perché cade così spesso. I Mondiali non si vincono con tutti questi zeri. Restano una pole indimenticabile e un ritmo gara da vittoria.
Bastianini 6. Giù dal podio a causa della solita partenza al rallenty. Rimonta ma perde tempo con Binder e deve fare di necessità virtù accontentandosi del quarto posto.Morbidelli 6. Ancora una top five, ma 18 secondi dal leader sono tanti.
Binder 6. Lotta come al solito con il coltello tra i denti. Migliore KTM, come sabato.Bez e Diggia 6. Settimo e ottavo: ci si aspettava di più.
A. Espargaro 5.5. Miglior Aprilia, ma solo nono. Noale alla deriva.
Miller 5.5. Buona partenza, poi sprofonda.
Zarco 6.5. Il migliore tra le Honda, e non è una novità.
Yamaha 4. Disastrose. Quartararo finisce la benzina all’ultima curva, come a Misano. Incredibile.
Vinales 3. La gara è la fotocopia della carriera. Un mistero.