Le pagelle del Gran Premio dell’Emilia Romagna.
Foto di Giovanni Zola.
Bastianini 9. “L’eroe è un pazzo o uno che non ha scelta”. L’ha vinta così Enea, rischiando il tutto per tutto a poche curve dalla fine. “O la va o la spacca”, avrà pensato mentre affondava l’ultimo disperato attacco. Un azzardo, perché poteva finire malissimo: lui e Martin a terra e Marquez ancora vincitore. Invece gli è andata alla stragrande, perché ha tagliato per primo il traguardo, non è stato sanzionato per la “spallata” a Martin e ha regalato a Ducati il successo numero cento in MotoGP. Jorge, che ha messo in cascina 20 punti pesantissimi, prima lo ha mandato a quel paese, poi lo ha “perdonato”.
Martin 8,5. Due secondi posti che confermano una certa allergia alla vittoria in questo strano 2024. Pecco ha vinto tanto ma ha collezionato sette zeri, mentre lo spagnolo sta mostrando un’insolita costanza di rendimento. Un tempo era il contrario. Va via da Misano con 24 punti di vantaggio sul rivale. E’ andata bene, ma poteva andargli ancora meglio.
Bagnaia 6,5. Se la prende con la gomma, che gli avrebbe fatto perdere la vittoria e provocato la caduta. Può darsi abbia ragione, ma se così fosse ci si chiede quanto conti oggi il pilota nelle corse motoristiche. Probabilmente nulla, perché a decidere le sorti di una gara, a sentire i piloti, sono quasi sempre gli pneumatici. Nell’era del mono gomma sembra ancora peggio di prima: la nuova moda è puntare il dito contro il costruttore, colpevole di fornire, in totale buona fede, qualche esemplare difettoso. Preoccupante.
M. Marquez 7. Altri punti pesantissimi in cascina. Non ha più lo smalto di un tempo in qualifica, anche perché la GP23 è inferiore alla GP24, ma in gara è lo squalo di sempre. Rimonta in maniera forsennata e agguanta il podio: il massimo che poteva ottenere.
Bezzecchi 7. Piano piano sta ritrovando il feeling dell’anno scorso, e il quarto posto nel “giardino di casa” lo dimostra. Peccato che sia un po’ tardi e che tra due mesi scenderà dalla Ducati per salire sull’Aprilia.
Morbidelli 6,5. Nel 2020 qui vinse la sua prima gara in MotoGP, oggi sorride per un quinto posto comunque positivo.
Quartararo 7. Meritava il quinto posto, che sarebbe coinciso con il migliore piazzamento “domenicale” in stagione. Invece finisce la benzina a due curve dalla fine e chiude settimo. Una beffa, ma la crescita della Yamaha è evidente.
Aprilia 5. Vinales limita i danni con il sesto posto, Espargaro si vede poco.
Honda 6. Prima sufficienza della stagione. Tre moto a punti, Mir addirittura vicino alla top ten. Spiragli di ottimismo in vista del finale di stagione e alla vigilia della trasferta asiatica.
Acosta 6. Meriterebbe 8 per la grinta e la foga con cui sgomita per emergere e pestare i piedi ai big della categoria, ma l’ennesima caduta lo toglie dai giochi troppo presto. Peccato.
Miller 5. La Pramac lo ha annunciato come nuovo pilota per il 2025. Un azzardo visti i risultati di quest’anno.