Dall’inviato a Misano
Foto di Giovanni Zola
Le pagelle del Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini.
Marc Marquez 9. Firma un capolavoro. E’ proprio sicuro di voler lasciare il box Gresini? L’alchimia è perfetta, il clima da Papeete. Dopo Aragon concede il bis a Misano a nel paddock scoppia la festa sulle note di We are the champions. E pensare che il week-end era nato sotto una cattiva stella e anche il Gran Premio di domenica non sembrava promettere nulla di buono. Poi è arrivato uno scroscio di pioggia e la musica è cambiata: in condizioni miste, il 93 danza sull’asfalto insidioso e porta alla vittoria la Ducati con livrea dedicata a Gresini. Una tradizione qui a Misano. Bella la dedica nel post gara al grande Fausto.
Bagnaia 8. Esce da Misano con due secondi posti e 34 punti in più nel taschino: due gare intelligenti per il tre volte campione del mondo. Viene battuto a casa sua e da fuoriclasse qual è non sprizza gioia da tutti i pori. E’ lucido nella scelta di non cambiare moto nonostante guidasse la corsa e non avesse riferimenti davanti. Marquez lo batte e (forse) torna in corsa per il Mondiale: un assaggio di quello che succederà nel 2025, che si preannuncia infuocato.
Martin 4. Vince la gara sprint con una partenza a razzo. Bravissimo a guidare il mini GP del sabato, la sua specialità, dall’inizio alla fine. Domenica, invece, si perde in un bicchiere d’acqua, decidendo di cambiare moto e salire sulla Ducati da bagnato nonostante l’asfalto fosse ancora asciutto. Un azzardo che non ha pagato, ma soprattutto una scelta che il leader del campionato non aveva motivo di fare. Peraltro in quel momento seguiva Bagnaia, che invec ha tirato dritto. Avrebbe dovuto giocare in difesa, copiando il rivale. Un errore che ha ammesso ma che in un duello così serrato rischia di costargli carissimo.
Bastianini 7. Quarto sabato, terzo domenica: due gare intelligenti che lo tengono virtualmente in corsa per il titolo. Ha poco feeling con la vittoria, ma sta facendo della regolarità la sua arma più affilata. Domenica opta per la gomma morbida, che lo frena nell’assalto finale.
Binder 6,5. Ancora un quarto posto, dopo quello di Aragon, per il sudafricano, che supera Acosta in classifica generale e torna a dettare legge tra le KTM. Il podio non è così lontano.
Acosta 5. Vuole strafare e finisce per terra ancor prima che la pioggia rendesse scivoloso l’asfalto. Ha l’indole dell’attaccante, ma le cadute cominciano a essere troppe.
Bezzecchi 6,5. Parte in prima fila ma scatta male in entrambe le gare. Sabato cade, domenica conquista un buon quinto posto. Vede la luce in fondo al tunnel.
Morbidelli 6,5. Secondo in qualifica, a podio nella sprint. Un buon week-end per Franco, che qui vinse nel 2020 con la Yamaha. Sta tornando a buon livello.
Quartararo 6,5. A punti sia sabato che domenica, quando arriva addirittura settimo, eguagliando la miglior gara del 2024 (Portimao). La Yahama cresce, seppure a piccoli passi.
Di Giannantonio 6. Lotta ma la spalla dolorante non lo aiuta.
Aprilia 4. Un inspiegabile disastro. Domenica, almeno, i due piloti hanno l’alibi di aver tentato la carta della moto da bugnato, che non ha pagato. Meglio il team Trackhouse, con il partente Oliveira quasi in top ten.
Honda 2. I piloti ufficiali fermi per motivi di salute. Cecchinello salva il salvabile, ma siamo allo psicodramma.