Vai al contenuto
Home » Back in red

Back in red

Quattro vittorie nelle ultime sette gare, condite però da tre zeri. E’ il ruolino di marcia di Francesco Bagnaia, il pilota di punta della Ducati. Il torinese, dopo un avvio di stagione da incubo (31 punti racimolati nelle prime cinque corse) ha finalmente imboccato la strada giusta ed è tornato in corsa per vincere il Mondiale. Occorre, però, predicare prudenza: la vetta della classifica è ancora lontana. Fabio Quartararo, incappato in un’altra domenica storta, è lontano 49 punti. Significa che per superarlo, Pecco dovrebbe vincere altri due Gran Premi sperando che il francese non arrivi in zona punti in entrambe le occasioni. Uno scenario possibile ma tutt’altro che scontato. A giocare a favore del ducatista c’è il calendario: il prossimo appuntamento è in Austria, da tanti anni feudo della Rossa, dopodiché ci sono in programma altri sette round, compreso quello di San Marino, che per Borgo Panigale è quasi un GP di casa. Insomma, il tempo per recuperare non manca di certo, anche perché El Diablo sta attraversando il periodo più difficile della stagione.

Fabio ci ha messo del suo

Ad Assen l’attuale campione del mondo in carica ha commesso il primo errore dell’anno, scivolando mentre era in lotta per il podio e, al tempo stesso, rovinando la gara di Aleix Espargaro. Gli effetti della sua manovra un po’ troppo azzardata sono stati pesanti: zero punti in Olanda più una penalità da scontare a Silvestone sotto forma di long lap penalty. Ma in Inghilterra Fabio e la sua squadra ci hanno messo del loro, sbagliando la scelta della gomma: una media al posteriore anziché una dura. La Yamaha numero 20 ha così tagliato il traguardo solo all’ottavo posto, davanti a un sofferente Aleix. Lo spagnolo, che ha corso imbottito di antidolorifici dopo una tremenda caduta nelle FP4, ha perso un solo punto dal capoclassifica, mentre Bagnaia ne ha recuperati ben 18. Pecco è stato bravissimo a sfruttare come meglio non poteva la situazione a suo vantaggio. Dopo un inizio guardingo, il numero 63 ha via via guadagnato posizioni fino a portarsi al comando. Nel finale si è difeso da campione agli attacchi di un arrembante Maverick Vinales, sempre più a suo agio sull’Aprilia. Top Gun ha sfiorato la prima vittoria con Noale.

Made in Italy

A completare il podio ci ha pensato l’altro ducatista Jack Miller, che da quando ha annunciato di aver firmato con la KTM per il 2023 ha ritrovato grinta e fiducia in se stesso. Per l’australiano è così arrivato il secondo podio nelle ultime tre gare, il quarto della stagione 2022. A Silverstone si è finalmente rivisto anche Enea Bastianini, quarto al traguardo dopo una rimonta da cineteca. Il riminese, sempre in difficoltà in qualifica, in gara ha dato vita a una magnifica risalita che l’ha portato fino al quarto posto sotto la bandiera a scacchi. Nel giro finale si è permesso il lusso di scavalcare Jorge Martin, il rivale nella corsa a una sella ufficiale Ducati. Lo spagnolo ha disputato buone qualifiche e nella prima parte di gara ha mostrato un passo velocissimo. L’italiano, invece, è uscito allo scoperto solo nella seconda parte del GP, complice un contatto al via. A Borgo Panigale non si sono ancora schiariti le idee riguardo al pilota che affiancherà nel 2023 Pecco Bagnaia nel box. E se fosse proprio il torinese, ormai indiscusso numero 1 tra i piloti della Rossa, a decidere? A ogni modo, il GP di Gran Bretagna va in archivio nel segno del tricolore: Bagnaia ha vinto la gara e le prime cinque moto al traguardo sono tutte made in Italy.

Così al traguardo

1. Bagnaia, 2. Vinales, 3. Miller, 4. Bastianini, 5. Martin, 6. Oliveira, 7. Rins, 8. Quartararo. 9. A. Espargaro, 10. Bezzecchi, 11. B. Binder, 12. Marini, 13. Nakagami, 14. P. Espargarao, 15. Morbidelli, 16. Dovizioso, 17. A. Marquez, 18. Gardner, 19. Bradl, 20. Binder, 21. Fernandez, 22. Di Giannantonio.

Classifica del Mondiale

Quartararo 180, A. Espargaro 158, Bagnaia 131, Bastianini 118, Zarco 114, Miller 107, Binder 98, Rins 84, Vinales 82, Oliveira 81, Martin 81, Mir 77, Bezzecchi 61, M. Marquez 60, Marini 56.

Lascia un commento