Cifre e curiosità sul Gran Premio d’Austria, 13esima prova (su 20) del Mondiale MotoGP.
Il circus è tornato a correre a Spielberg, nella regione della Stiria, solo nel 2016, dopo 19 anni di pausa. Il primo GP d’Austria risale al 1971 sul circuito di Salzburgring, che ospitò il Motomondiale per 22 stagioni. Nell’anno d’esordio la gara delle 500 fu vinta da Giacomo Agostini su MV Agusta, che rifilò un giro al secondo classificato, Keith Turner. Ago vinse anche la 350, mentre la corsa delle 250 registrò il successo di Silvio Grassetti (MZ), quella delle 125 di Angel Nieto (Derbi) e quella delle 50 di Jan de Vries (Kreidler). L’ultimo GP al Salzburgring risale al 1994, con Mick Doohan in trionfo nella classe 500 a 194 chilometri orari di media sul giro. Una velocità ritenuta troppo elevata che spinse gli organizzatori a estromettere il circuito dal calendario. Al suo posto fu inserito il tracciato dell’A1-Ring, l’attuale Red Bull Ring, nella cittadina di Spielberg. Vi si corsero le edizioni 1996 e 1997, prima di una lunga pausa fino al 2016. Il layout del circuito è rimasto lo stesso fino a quest’anno, quando per motivi di sicurezza è stata inserita una chicane tra le curve 1 e 2.
DesmoDovi
Nell’era MotoGP è Andrea Dovizioso il pilota con il maggior numero di vittorie. Ha trionfato nel 2017, 2019 e 2020. Dietro al romagnolo, troviamo cinque piloti con un successo: Andrea Iannone, Jorge Lorenzo, Miguel Oliveira, Jorge Martin e Brad Binder. La MotoGP ha corso a Spielberg otto volte (nel 2020 e nel 2021, con il calendario condizionato dalla pandemia, si disputarono due GP in successione), così come la Moto2 e la Moto3. 24 le gare della 500, 10 quelle della 350, 16 quelle della 250 e 23 quelle della 125. Tre presenze per la 80 e una sola per le 50. Nonostante sia considerata una pista Ducati, la marca più vincente al Red Bull Ring è la Yamaha, con nove affermazioni all-time, due in più della Suzuki. La Ducati e la Honda sono appaiate a quota sei. Chiudono la MV Agusta e la KTM con due successi.
Doppietta italiana
Quella di Borgo Panigale è la moto più vincente nell’era MotoGP. Dal 2016 a oggi ha trionfato con Iannone, Dovizioso, Lorenzo e Martin, per un totale di sei successi. Quella di Iannone è stata la prima e unica affermazione del pilota abruzzese in MotoGP e la prima di Ducati in MotoGP dal GP d’Australia del 2010, quando a spuntarla fu Casey Stoner. Con Dovizioso che è arrivato secondo, la Rossa ha firmato una doppietta che mancava dal GP d’Australia del 2007 (Stoner primo e Capirossi secondo). Non accadeva dal GP di Finlandia del 1972 (con Agostini davanti al compagno di squadra Alberto Pagani su MV Agusta) che due piloti italiani in sella a una moto italiana non conquistavano una doppietta. La KTM ha vinto nel 2020 con Oliveira e nel 2021 con Brad Binder. Quest’ultimo su pista allagata montando gomme da asciutto.
Maledizione Marquez
La Honda ha vinto a Spielberg nel 1996 e nel 1997, rispettivamente con Alex Criville e Doohan, ma in epoca MotoGP il miglior risultato è il secondo posto di Marc Marquez nel 2017, 2018 e 2019, sempre alle spalle di una Ducati. Il Red Bull Ring è uno dei tre circuiti attualmente in calendario che Magic non ha ancora “timbrato” in top class. Gli altri due sono Portimao e Indonesia. Anche la Yamaha non ha successi in MotoGP: i migliori piazzamenti sono i terzi posti di Lorenzo nel 2016 e di Fabio Quartararo nel 2021. Norick Abe e Luca Cadalora salirono sul terzo gradino del podio nel 1996 e nel 1997. Per quanto riguarda la Suzuki, il miglior risultato è il secondo posto di Joan Mir ai GP di Stiria del 2020 e del 2021. Infine, l’Aprilia non è mai andata oltre il decimo posto, ottenuto da Aleix Espargaro l’anno scorso.