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Aprilia, che viaggio fino al podio!

Ci sono voluti 20 anni e 224 tentativi, ma alla fine l’Aprilia ha fatto centro. Con il terzo posto di Aleix Espargaro a Silverstone, a Noale si è potuto finalmente festeggiare il primo podio nell’era MotoGP, cioè dal 2002. A onor del vero, va detto che la Casa veneta è stata presente in classe regina solo in 11 delle 20 stagioni finora disputate, poiché dal 2005 al 2014 si è presa un decennio sabbatico, preferendo concentrare tutti gli sforzi sulle cilindrate minori e sulla Superbike. L’Aprilia è tornata in pianta stabile nel Mondiale solo a partire dal 2015, quando affidò la RS-GP a due cavalli di razza come Alvaro Bautista e Marco Melandri. I risultati furono ampiamente al di sotto delle aspettative, con il romagnolo che, addirittura, a metà stagione preferì abbandonare una nave alla deriva. Ma andiamo con ordine.

TEXAS TORNADO – Spulciando negli archivi, scopriamo che prima di domenica l’Aprilia non aveva mai ottenuto una top five in MotoGP! I migliori risultati in gara erano stati sette sesti posti. Il primo a ottenerlo fu Colin Edwards all’esordio a Suzuka nel 2003, nel Gran Premio passato tristemente alla storia per l’incidente che costò la vita all’idolo di casa Daijiro Kato. Dopo Texas Tornado, solo altri due piloti hanno eguagliato il suo “record”, chiudendo un GP al sesto posto: Andrea Iannone (in Australia nel 2019) e Aleix Espargaro.

JEREMY, LO SPERICOLATO – I primi a inforcare l’Aprilia MotoGP furono il francese Regis Laconi e il giapponese Noriyuki Haga nel lontano 2002: entrambi vi corsero per 16 GP, con il primo che ottenne un 8° posto come best result, e con il secondo che fece leggermente meglio tagliando il traguardo in settima piazza. Detto di Edwards, al via 16 volte con l’Aprilia, nel triennio 2002-2004 solo altri quattro piloti hanno avuto l’onore di guidare la moto di Noale nella classe regina: Shane Byrne (9 volte), lo spericolato Jeremy McWilliams (15), Garry McCoy (3) e Michel Fabrizio (1). Nei tre anni di “shakedown” in MotoGP, Aprilia ha conquistato 186 punti in 76 partenze.

ALEIX, 78 VOLTE GRAZIE Dopo la lunga pausa di “riflessione”, l’azienda del gruppo Piaggio è tornata in MotoGP nel 2015, affidando i prototipi a Bautista e Melandri. Lo spagnolo è rimasto in Aprilia per due stagioni (36 Gran Premi, con un 7° posto come piazzamento migliore), l’italiano si è arreso dopo soli 8 GP senza mai andare a punti. E’ stato sostituito una volta da Michael Laverty e 8 da Stefan Bradl, confermato nel team anche nel 2016. Per il tedesco 26 gare e un settimo posto. Nel 2017 è cominciata l’era Aleix Espargaro, che con 78 corse è il pilota più fedele a Noale. Lo spagnolo ha sviluppato e fatto crescere a dismisura la RS-GP ottenendo diversi piazzamenti nella top ten e coronando il lungo inseguimento al podio con il terzo posto di domenica in Gran Bretagna.

VINALES MORDE IL FRENO – Ad affiancare Aleix nel box si sono alternati cinque piloti: Sam Lowes (18 GP), Scott Redding (18), Andrea Iannone (15, fino alla squalifica), Bradley Smith (12) e Lorenzo Savadori (12). Solo Iannone ha raggiunto la top ten. Tra il 2015 e il 2021 sono stati 562 i punti incamerati, che portano il totale a 748 punti in 224 partenze, con 17 piloti diversi. Il podio di Silverstone ha ripagato il team di Massimo Rivola dei tanti sforzi fatti. Ma a Noale promettono che è soltanto l’inizio. Intanto, Maverick Vinales sta scaldando il motore. Lo spagnolo, fresco di divorzio con la Yamaha, morde già il freno. Correrà ad Aragon in sostituzione di Savadori e sarà pilota titolare con Aleix nel 2022. Forse il titolo non è ancora una possibilità per Aprilia, ma almeno un successo sì.

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