Si scrive Pecco, si legge perfetto. Il Bagnaia visto ad Assen è stato pressoché infallibile: pole e vittorie della sprint race e del Gran Premio di domenica. Una dimostrazione di forza che ridimensiona le ambizioni degli avversari e proietta il due volte campione del mondo nell’olimpo dei più forti di sempre. Con il successo nel Paese dei mulini a vento, il torinese conquista la terza vittoria consecutiva e raggiunge a quota 23 successi con la Ducati una leggenda della Rossa: Casey Stoner.
La gara di Pecco è stata… impeccabile. Partenza al fulmicotone, ottima gestione delle gomme e zero errori dalla prima all’ultima curva. Contro un Bagnaia così, nulla ha potuto Jorge Martin, sconfitto due volte ma sempre leader della classifica iridata, con dieci punti di margine sul rivale. Sarà testa a testa fino alla fine, perché il numero 1 è in grandissima forma, ma l’89 non è da meno. Jorge ha fatto il possibile per non staccarsi dal codone della Desmosedici rossa e ha alzato bandiera bianca solo negli ultimi due o tre giri, quando ha capito che non ci sarebbe stato nulla da fare contro un Bagnaia così.
Dietro al duo di testa, che sin da subito ha scavato un piccolo margine sulla concorrenza, c’è stata grande battaglia per accaparrarsi il terzo gradino del podio. Cinque piloti se le sono “date di santa ragione” per tutta la durata della corsa, e alla fine a spuntarla è stato Enea Bastianini, al solito velocissimo nella seconda parte di gara. Il riminese, in difficoltà alla partenza, ha rimontato fino alla terza posizione dopo aver sorpassato Binder, Acosta, Vinales e Marc Marquez. Quest’ultimo è stato autore di una gara “tattica”, scegliendo di non tirare mai il gruppo per gestire al meglio le gomme. Una scelta che ha pagato solo in parte, visto che sul podio ci è salito poi Enea.
Marc si è dovuto accontentare della medaglia di legno, avendo tagliato il traguardo in quarta posizione. E gli sarebbe andata anche peggio se Vinales non avesse avuto problemi di freni all’ultima staccata, spalancando le porte al connazionale del team Gresini. Maverick ha perso anche la quinta posizione a vantaggio di un brillante Di Giannantonio, a lungo terzo. Fabio merita un altro anno in un top team. Nel corso dell’ultimo giro è caduto Pedro Acosta, autore di una gara in difesa. Per lo spagnolo il weekend di Assen è da dimenticare.