Vola Colombia
14 vittorie e 19 podi in 38 Gran Premi, oltre a sei pole position e cinque giri più veloci. Ma soprattutto un titolo Mondiale a 18 anni e mezzo. I numeri fotografano una carriera già sfolgorante. Parliamo di David Alonso, fresco vincitore del Mondiale della Moto3. A Motegi, in Giappone, il colombiano nato a Madrid ha collezionato il decimo successo stagionale, chiudendo la pratica iridata con quattro gare d’anticipo. Non capitava da tanto tempo che un pilota vincesse il titolo con così presto.
David ha le stimmate del predestinato. Già campione della European Talent Cup e della Rookies Cup, ha aggiunto il Mondiale della classe più piccola nel suo palmares. E il fatto di aver vinto gara e titolo lo stesso giorno non è un caso: solo i grandi campioni ci riescono. David ha iniziato a farsi le ossa tra i “grandi” già nel 2021, quando appena 15enne corse da wild card il GP dell’Emilia Romagna, che chiuse in 22esima posizione. Dopo un’altra apparizione iridata nel GP del Portogallo del 2023, l’anno successivo è stato ingaggiato dal team GasGas Aspar per disputare l’intera stagione.
L’anno da rookie è stato straordinario, con quattro vittorie, altri quattro podi e il terzo posto nella classifica finale, posizione che gli è valso il riconoscimento di rookie of the year. L’esplosione nel 2024, con dieci vittorie e un altro podio. La superiorità del colombiano è emersa sin dalle prime gare, quando ha messo la spunta verde alla voce vittoria già in Qatar e poi in Texas. Dopo un passaggio a vuoto a Jerez, da Le Mans in poi ha iniziato a trasformare in oro tutto ciò che ha toccato, accumulando un vantaggio enorme in classifica. Per gli inseguitori non c’è stato nulla da fare. Gli ultimi ad arrendersi sono stati Ivan Ortola e Dani Holgado, che il prossimo anno Alonso ritroverà in Moto2. Il colombiano ci arriverà da campione, i due spagnoli no.
Con il passaggio alla classe intermedia, sì comincia a fare sul serio. All’inizio David dovrà prendere confidenza con la categoria e farsi le ossa, ma poi, ne siamo sicuri, comincerà a dettare legge anche lì. Per la gioia di Aspar Martinez, il team manager che per primo ha creduto nel suo immenso talento. E ha avuto ragione.