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Pedro Acosta, a star is born

Nessuno nella storia nel Motomondiale era mai riuscito a vincere un Gran Premio partendo dalla corsia dei box. Ci aveva provato l’anno scorso Niccolò Antonelli, che scattato dalla pit-lane aveva rimontato il gruppo, aveva passato una ventina di piloti salvo poi stendersi e dire addio ai sogni di gloria. Questa volta, invece, l’impresa è riuscita a Pedro Acosta, classe 2004, vincitore della Rookies Cup nel 2020 e subito a podio nel GP del Qatar, quello del suo debutto nel Mondiale. Il rookie del team KTM Ajo ha fatto qualcosa di miracoloso.

Ma facciamo un passo indietro e torniamo alla giornata di sabato. I commissari sanzionano sette piloti per guida irresponsabile durante la seconda sessione di prove libere. I piloti sono Oncu, Foggia, Rossi, Nepa, Fenati, Garcia e, appunto, Acosta. La punizione è severissima: partenza dalla pit-lane e gara compromessa, perché scattare dai box significa perdere almeno dieci secondi dalla coda del gruppo. Ma all’accensione del semaforo verde Acosta si mette giù in carena e traina il gruppetto con un ritmo infernale. Il distacco dal gruppone si assottiglia giro dopo giro. Prima di metà gara Acosta e Fenati (gli altri cinque si sono staccati) compiono i primi sorpassi e qualche tornata dopo sono già in zona punti. Pedro è scatenato: li passa tutti come birilli e va a vincere una gara che entra di diritto nel libro del Motomondiale. A scrivere questa bellissima pagina di sport è un promettente adolescente con l’apparecchio ai denti. Ricorda il primo Marc Marquez, quello che nel 2009 arrivò secondo in 125 nel GP d’Inghilterra sotto il diluvio di Donington. Il pilota della KTM, ora leader del Mondiale con 45 punti, ha vinto la volata con Derryn Binder, al secondo podio consecutivo dopo il terzo posto di una settimana fa.

Sul gradino più basso il già citato Antonelli, che ha beffato il connazionale Andrea Migno ed è tornato ad assaporare champagne sul podio (anzi no, perché in Qatar è vietato) dopo quasi due anni di astinenza. Solo nono il vincitore del GP del Qatar, Jaume Masia, che nel finale ha perso tempo battagliando con Gabriel Rodrigo. Bruttissimo incidente tra Jeremy Alcoba e John McPhee: il pilota di Gresini è stato disarcionato dopo un contatto in frenata con Binder: la moto ha travolto lo scozzese, che è ruzzolato nella ghiaia insieme allo spagnolo. Nessuna conseguenza fisica per i due piloti, solo tanta paura e qualche spintone “chiarificatore” che ha costretto i commissari a sanzionare entrambi. Decimo Romano Fenati. Ancora a secco di punti il team Leopard, tre volte campione del mondo e in odore di MotoGP.

LA CRONACA – Doppia partenza: da un lato il gruppo dei 21, dall’altro il gruppetto dei sette penalizzati, che prende il via dalla pit-lane. Rodrigo scatta bene, Masia no e perde posizioni. Artigas sconta il doppio long lap penalty inflittogli per la carambola innescata nel primo GP. Intanto davanti si alternano al comando diversi riders. Tra i più in forma i portacolori del team Snipers. Migno e Salac. Il gruppetto partito dalla corsia box lima decimi su decimi e si avvicina minaccioso al gruppone, che ha un ritmo gara molto più lento. Acosta gira anche un secondo e sei decimi più forte dei primi! Artigas cade dopo un contatto con Tatay, poi è la volta di Salac, Alcoba, McPhee, Fernandez, Garcia e dello stesso Tatay finire a terra. Acosta passa tutti e si porta in testa: solo Binder gli si mette in scia, ma è tardi. Vince il baby spagnolo, dopo una gara leggendaria.

CLASSIFICA – 1. Acosta, 2. Binder, 3. Antonelli, 4. Migno, 5. Toba, 6. Guevara, 7. Sasaki, 8. Yamanaka, 9. Masia, 10. Fenati, 11. Dupasquier, 12. Suzuki, 13. Rodrigo, 14. Kofler, 15. Kunii, 16. Nepa, 17. Foggia, 19. Rossi.

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