Dal Mugello 2017 a Losail 2022: in mezzo qualche buon piazzamento, tante cadute e perfino un santino infilato nello stivale per scacciare la maledizione. Lui è Andrea Migno, fresco vincitore del GP del Qatar, categoria Moto3. E’ il secondo hurrà in una carriera quasi decennale condita da dieci podi, tre pole position e altrettanti giri più veloci. Il tutto in 133 Gran Premi. Non proprio un curriculum da fenomeno, eppure il bravo e simpatico Migno negli ultimi anni ha mostrato ottime qualità. La dea bendata l’ha sempre snobbato, in particolare nel 2021, ma lui non si è mai dato per vinto, continuando a lavorare a testa bassa e raccogliendo le briciole in attesa di farsi una bella scorpacciata. Domenica ha vinto da campione, dettando il ritmo in una gara condizionata, purtroppo, dalle solite numerose penalità che hanno falcidiato ancora prima del via la rosa dei favoriti. Ne hanno fatto le spese il vicecampione del mondo Dennis Foggia, il poleman Izan Guevara e l’altro Leopard Tatsuki Suzuki, puniti per guida irresponsabile durante la Q2 del sabato. Ciononostante, a giocarsi la vittoria è stato il solito serpentone di piloti, con Migno che negli ultimi giri si è messo davanti a tirare il gruppo senza fare troppi calcoli.
DOMINIO SASAKI – C’è da dire che per due terzi di gara, il grande protagonista di giornata è stato il giapponese Ayumu Sasaki, approdato quest’anno al team Sterilgard di Max Biaggi. Il nipponico, a conferma che il tracciato qatariota ben si addice ai piloti “made in Asia”, ha dominato la scena scavando fra sé e gli inseguitori un divario che sembrava incolmabile. Ma a pochi giri dalla bandiera a scacchi, un errore di guida ha causato il distacco della carena dalla sua Husqvarna con conseguente rallentamento e poi ritiro del leader, che ha così gettato alle ortiche una vittoria quasi in cassaforte. A quel punto, la gara della Moto3 si è trasformata nella solita roulette russa, con il nostro Migno a tirare il trenino e con Foggia, scattato in fondo allo schieramento e costretto a ben due long lap penalty, che rientrava a suon di record in bagarre per il podio.
QUESTIONE DI MILLESIMI – Gli ultimi giri sono stati al cardiopalmo, con il 26enne di Cattolica che al traguardo l’ha spuntata su Sergio Garcia per appena 37 millesimi. L’italiano e lo spagnolo hanno condiviso il podio con l’altro giapponese Kaito Toba, vincitore su questa pista nel 2019. Fuori dalla top-3 per appena 21 millesimi l’arrembante turco Deniz Oncu, che ha preceduto l’altro portacolori del Max Racing Team John McPhee e il sorprendente brasiliano Diogo Moreira del neonato Mt Helmets Team. Settimo il nostro Foggia, che ha raccolto il massimo in una domenica cominciata malissimo. A punti anche Riccardo Rossi del Sic58 Squadra Corse e Stefano Nepa dell’Mta Racing, all’esordio nel Mondiale. Fuori dai quindici i giovanissimi Matteo Bertelle ed Elia Bartolini dell’Avintia VR46: il padovano, che al sabato era riuscito ad approdare in Q2, è stato penalizzato con un doppio long lap penalty per partenza anticipata. Senza l’errore allo start, sarebbe entrato tranquillamente in zona punti. Ventesima posizione per Ana Carrasco, tornata in Moto3 dopo le fortunate stagioni in Supersport 300. Appuntamento tra dieci giorni a Mandalika.
ORDINE D’ARRIVO – 1. Migno, 2. Garcia, 3. Toba, 4. Oncu, 5. McPhee, 6. Moreira, 7. Foggia, 8. Guevara, 9. Yamanaka, 10. Artigas, 11. Ortola, 12. Rossi, 13. Nepa, 14. Fernandez, 15. Kelso, 17. Bertelle, 18. Bartolini, 20. Carrasco.