Quella che doveva essere una grande festa si è trasformata in un’immane tragedia. Il ritorno al Mugello del circus del Motomondiale dopo due anni è stato funestato dalla morte in pista del giovane Jason Dupasquier, pilota della Moto3. Il 19enne svizzero del team Pruestel è stato coinvolto in un terribile incidente sabato pomeriggio durante la Q2, la qualifica che determina lo schieramento dei primi 18 piloti sulla griglia della domenica. Jason ha perso il controllo della moto alla curva dell’Arrabbiata 2, incappando in uno spettacolare high-side che lo ha proiettato proprio al centro della pista, all’inizio di una discesa e quindi in un punto “cieco”.
LA DINAMICA E I SOCCORSI – Il giovane elvetico è stato prima colpito dalla sua stessa moto, e poi centrato da altri due piloti che sopraggiungevano a forte velocità e che non hanno potuto far nulla per evitarlo. Il giapponese Sasaki lo avrebbe colpito alla testa, lo spagnolo Alcoba alle gambe. E’ stata immediatamente esposta la bandiera rossa per permettere ai medici di soccorrere Dupasquier, rimasto inerme sull’asfalto. Sono seguiti 50 interminabili minuti, durante i quali si ha avuto fin da subito la percezione che la situazione fosse piuttosto grave. In pista è atterrato anche l’elisoccorso, con il quale il povero Jason è stato poi trasportato all’ospedale Careggi di Firenze, dove i medici lo hanno dapprima sottoposto a una Tac e poi operato durante la notte. Ma le ferite al torace e alla testa si sono rivelate così gravi che per Jason non c’è stato nulla da fare.
TRAGICA DOMENICA – Il 19enne è morto proprio mentre era in corso di svolgimento la gara della Moto3. Sia la corsa della Moto2 che quella della MotoGP si sono svolte regolarmente, non senza polemiche. Il paddock, come spesso accade, si è spaccato in due: da una parte si è schierato chi non avrebbe voluto correre per rispetto verso Jason, dall’altro chi ha voluto scendere in pista proprio per onorare la sua memoria. Resta il fatto che ancora una volta siamo qui a piangere un ragazzo di appena 19 anni e a interrogarci su come rendere ancora più sicure le piste e le moto.
TALENTO EMERGENTE – Ma chi era Jason Dupasquier? Era un pilota molto promettente che dopo un esordio incerto si stava finalmente facendo notare. Figlio d’arte (il padre era un buon pilota di cross), lo svizzero aveva corso nella North Talent Cup e nella Rookies Cup, prima di approdare nel 2020 al Mondiale della Moto3. Complice un vecchio infortunio al femore, al primo anno tra i “grandi” non era riuscito a esprimersi al meglio, chiudendo la stagione senza piazzamenti a punti. Tutt’altro ruolino di marcia in questa stagione, che lo stava consacrando tra i piloti emergenti della categoria. In cinque GP era sempre andato a punti. Il miglior risultato è il settimo posto conquistato a Jerez, in Spagna. Anche in qualifica lo svizzero si stava facendo valere. Come al Mugello, quando era in lotta per le prime file prima che un tragico incidente mettesse fine a tutti i suoi sogni. Ciao Jason.