Pedro è tornato. Il rookie maravilla della Moto3 ha vinto il Gran Premio di Germania, ottava prova del Mondiale 2021. Il debuttante spagnolo ha conquistato il 50 per cento delle gare fin qui disputate. Un poker di successi che lo proietta tra i migliori esordienti di sempre in un Mondiale. Dopo un digiuno di tre GP, il bimbo prodigio è tornato sul gradino più alto del podio, spegnendo sul nascere le velleità di rimonta dei suoi avversari. Per Pedro è la celebrazione di un apice ritrovato. Il 37 sorprende domenica dopo domenica.
BABY FENOMENO – Non bastassero genio e velocità, il baby fenomeno è anche dotato di una spiccata abilità nel gestire i momenti decisivi della gara. Al Sachsenring ha lasciato sfogare Foggia e Toba, tra i più in forma sull’anello germanico, per poi infilarli nel finale senza dar loro la possibilità di replicare. Una favola piena di talento quella del pilota spagnolo, che ha un solo difetto: non è un fulmine di guerra in qualifica. Un “dettaglio” che in Moto3 non fa la differenza, ma che potrebbe pesare negli anni a venire, quando salirà di categoria.
NEPA E FELLON PROTAGONISTI SFORTUNATI – La gara sul circuito tedesco è stata palpitante e ricca di cadute e di colpi di scena. A giocarsi la vittoria sono stati nove piloti, tra cui i nostri Foggia, Migno e Antonelli. Il romano della Leopard, in particolare, si è dimostrato tra i più vivaci, dettando a lungo il ritmo della gara. Anche il giapponese Toba, poi secondo al traguardo, ha dato battaglia fin dalle prime curve. Così come il connazionale Suzuki, che però sotto la bandiera a scacchi si è dovuto accontentare di un modesto settimo posto. La gara è stata caratterizzata da tantissime cadute, tra cui quelle di Nepa e Fellon, usciti di scena mentre lottavano per le prime posizioni.
AGONIA BINDER – La penalità inflitta a Binder per l’incidente causato in Q1 ha estromesso il sudafricano dalla lotta per il podio. Il fratellino di Brad, infatti, ha dovuto scontare un ride-through che gli ha fatto perdere più di venti secondi. Ha chiuso comunque a punti, grazie soprattutto ai numerosi ritiri. Tra le note liete la seconda gara consecutiva in top 15 per Bartolini, 12° al traguardo: è il suo miglior risultato in carriera. Bilancio agrodolce, infine, per il team Gresini: scattati dalle retrovie, Alcoba e Rodrigo si sono portati sui primi nella seconda metà di gara. L’argentino, però, è incappato in una caduta e per l’ennesima volta ha gettato alle ortiche una buona occasione per vincere (in 111 partenze in Moto3 non ci è mai riuscito).
Lo spagnolo, come al solito molto aggressivo nel finale, è arrivato terzo ma è stato retrocesso quarto dai commissari per non aver restituito la posizione guadagnata al penultimo giro grazie a un “taglio” sul verde. Ne ha beneficiato Foggia: per il romano un podio (più che meritato) che vale quasi come una vittoria. In classifica Acosta allunga a +55 su Garcia.
LA CRONACA – Filip Salac scatta per la prima volta dalla pole e sembra partire bene, ma a girare in testa al termine del rettilineo è Suzuki. Dietro di lui il connazionale Toba. Salac perde qualche posizione, mentre Acosta, scattato 13°, risale ed è già 9°. Foggia va due volte sul verde nell’arco di un giro e mezzo. In top five anche Migno. A terra Petito Fernandez, che cade alla curva uno. I piloti del team Gresini, scattati nelle ultime posizioni in griglia, pian piano risalgono. Acosta è già quarto, mentre Binder sconta il ride-through e rientra ultimo e staccato. Acosta gestisce i primi giri in maniera magistrale. Caduta di Kunii, toccato leggermente da Masia, che per questo sconterà un long lap penalty. Pedro rompe gli indugi e si mette in testa, seguito da Foggia. Sorprendono Nepa e Fellon, che fanno parte del gruppo dei primi. Anche su questa pista nessuno riesce a fare selezione e ad andare via. Rodrigo è sui primi ma poi cade e per l’ennesima volta si deve ritirare. Long lap penalty per Bartolini, che ha violato per cinque volte i limiti della pista. Salac si ritira. Contatto tra Oncu, Fellon, Yamanaka e Fenati: i primi due finiscono a terra. Warning per Acosta: non potrà più sbagliare. Masia frena troppo tardi e tampona Foggia. Week-end finito per lo spagnolo del team Ajo. Cadono anche Nepa, Yamanaka e Rossi. Il giapponese sarà penalizzato con un long lap penalty nel prossimo GP. Ormai è una gara a eliminazione. Penalità anche per Fenati, protagonista di un week-end sfortunatissimo. Davanti comincia a farsi vedere Garcia, già vincitore di due gare quest’anno. Foggia ha sei decimi di vantaggio su Acosta, che in staccata però ricuce metà del gap. Ancora il pilota Leopard a tirare il gruppo quando mancano meno di tre giri alla bandiera a scacchi. Sarà volata a nove, con i nostri Foggia, Migno e Antonelli. C’è anche Alcoba, tra i più aggressivi. Lo spagnolo finisce sul verde e dovrà restituire una posizione. Ultimo giro con Acosta al comando davanti a Foggia e Alcoba. Vince Acosta davanti a Toba e Alcoba, che però perde il podio “tavolino” a favore di Foggia.
ORDINE D’ARRIVO – 1. Acosta, 2. Toba, 3. Foggia. 4. Alcoba, 5. Migno, 6. Garcia, 7. Suzuki, 8. Antonelli, 9. Artigas, 10. Guevara, 11. McPhee, 12. Bartolini, 13. Fenati, 14. Binder, 15. Izdihar.