Poco più di otto giri per riassaporare il dolce gusto della vittoria e dare una spiegazione a quei pochi che ancora non sanno il significato del suo soprannome: El Tiburon, Lo Squalo.
E’ successo di nuovo: Tony Arbolino (MarcVDS Racing Team) ha trionfato sotto il diluvio australiano (come in Indonesia nel 2022), in una gara della Moto2 falcidiata dalle cadute e mutilata nel numero di giri a causa delle condizioni del meteo. Ma la pioggia e il vento non hanno spaventato chi, come Arbolino, è abituato a guidare la moto come fosse una tavola di surf. Il milanese di Garbagnate, in pochi giri, ha rifilato qualcosa come 15 secondi ad Aron Canet e Fermin Aldeguer, secondo e terzo al momento dell’interruzione della gara.
La gara
Le bandiere rosse sono state sventolate dai commissari quando a quella a scacchi mancavano ancora 14 giri. Non essendo stata percorsa nemmeno metà gara e vista l’impossibilità di tornare in pista, ai primi 15 classificati è stato assegnato metà punteggio. In virtù di ciò, Tony ha recuperato solo un grappolo di punti al leader Pedro Acosta, autore a sua volta di una rimonta incredibile, che lo ha portato dal 31esimo al nono posto. Un’impresa che non fa altro che confermare il suo status di fuoriclasse vero.
Lo spagnolo, caduto nel giro di formazione, è riuscito a riportare la moto ai box ma, da regolamento, è dovuto scattare dall’ultima casella della griglia, la 31esima appunto. Dopo appena otto giri, però, Pedro aveva già recuperato 22 posizioni, e se la gara non fosse stata (giustamente) interrotta per il vento che soffiava così forte da buttare pera terra i piloti (ne sa qualcosa il nostro Celestino Vietti), probabilmente avrebbe lottato per un piazzamento ancora più prestigioso. Per Aldeguer, autore della pole e autentico mattatore per tutto il week-end sull’asciutto, è il secondo podio consecutivo, il terzo della carriera in Moto2.
Peccato per Sergio Garcia e Filip Salac, caduti in successione mentre erano primo e secondo.
Forse non avrebbero potuto arginare la supremazia di Arbolino, ma sicuramente sarebbero stati in lotta per le posizioni di vertice fino alla fine.
Gara compromessa dopo poche curve anche per Alonso Lopez (terzo in griglia), che è scivolato sulla pista allagata. A terra anche Sam Lowes, Jake Dixon e il già citato Vietti, la cui capriola ha convinto la direzione gara a esporre la bandiera rossa.
Quarto posto per un ritrovato Jeremy Alcoba, alle ultime gare con il Team Gresini, quinto per Joe Roberts e sesto per il campione del mondo della Moto3 Izan Guevara. Lo spagnolo è entrato per la prima volta in top-10 nella classe intermedia. Peccato per Mattia Casadei, che con la Fantic stava facendo una grandissima gara: il campione del mondo MotoE è scivolato mentre era in piena lotta per un piazzamento tra i primi dieci.
La classifica
In classifica Acosta mantiene un grande margine su Arbolino, staccato di 56 punti. In Thailandia può già laurearsi campione.