“It Ain’t Over ‘Til It’s Over”, “Non è finita finché non è finita”, canta Lenny Krevitz in una delle sue canzoni più famose. Ma il Mondiale della Moto2, per Fermin Aldeguer, sta prendendo una brutta piega. Molto brutta. Lo spagnolo, che ha già nel cassetto un contratto firmato con la Ducati per fare il salto in MotoGP nel 2025, finora si è complicato la vita da solo. Dispone di un’ottima moto, la Boscoscuro, corre per uno dei team più forti del paddock e ha un talento smisurato.
Eppure è quinto in classifica generale a 56 punti dal leader Sergio Garcia, che guida una moto quasi gemella ma in un altro team. Il distacco è ancora colmabile, se non fosse che tra i due spagnoli ci sono altre tre piloti: Ai Ogura con 124 punti, Joe Roberts con 115 e Alonso Lopez con 87. Il giapponese è il compagno di squadra di Garcia ed è il pilota più in forma del momento: ha vinto in Olanda e va a podio da quattro gare consecutive.
Sia lui che Garcia, nelle prime otto corse, sono sempre andati a punti: lo spagnolo vanta due vittorie (Austin e Le Mans), cinque podi e il sesto posto come peggior risultato; il nipponico ha conquistato due successi (Barcellona e Assen), tre podi e non ha mai fatto peggio di settimo. I due portacolori del team MT Helmets (che sta dominando la classifica riservata ai team) hanno fatto della costanza la loro arma più affilata. E lo stesso si può dire di Roberts, letteralmente rinato nell’American Racing Team: lo statunitense ha trionfato al Mugello ed è salito sul secondo gradino del podio a Portimao, in Texas e a Jerez. Peccato, però, che un brutto infortunio lo abbia costretto a saltare il GP d’Olanda e metta a rischio anche il GP di Germania. Una vera e propria tegola.
Segue un copione ben diverso la prima metà di stagione dei due piloti della SpeedUp. Alonso Lopez e Fermin Aldeguer hanno totalizzato insieme la bellezza di cinque zeri. Alonso è rimasto a bocca asciutta in Portogallo e in Spagna; Fermin in Qatar, Catalunya e Mugello. Il numero 54, grande favorito della vigilia dopo le cinque vittorie consecutive nel finale di stagione 2023, ha trionfato solo a Jerez.
In Olanda è arrivato secondo alle spalle di Ogura, dopo aver scontato un long lap penalty per track limits che ha vanificato la sua fuga solitaria. In Texas, invece, è arrivato terzo. Nelle restanti gare ha gettato alle ortiche punti pesanti come il piombo, regalandoli ai rivali nella corsa al titolo. Cadute ed errori, spesso dettati dalla foga e dalla voglia di strafare, hanno fin qui condizionato l’annata del talentuoso spagnolo.
E gli italiani? Il 2024 si sta rivelando avaro di soddisfazioni per i nostri colori. I più accreditati erano Tony Arbolino e Celestino Vietti, ma entrambi stanno tradendo le aspettative. Il milanese è tredicesimo in classifica con 43 punti, 95 in meno del leader Garcia. Il sesto posto ad Assen è stato il miglior risultato del numero 14 in questa stagione.
Anche Celestino, complice un infortunio, sta facendo tanta fatica. Per il pilota della Red Bull Ajo due settimi posti come miglior risultato. Solo 14 punti per Dennis Foggia, protagonista in Texas con una gara di vertice. Ad Assen il romano è arrivato 12esimo, mostrando segni di ripresa. In classifica generale c’è gloria per Matteo Ferrari, che ha corso a Jerez grazie a una wild card: il romagnolo è arrivato 15esimo, conquistando il primo e finora unico punto della sua carriera in Moto2.