Le pagelle del pazzo di GP di Baku.
Piastri 10. Monumentale. Tra le strade di Baku è nata una stella. Sorprende Leclerc e poi gli resiste per 25 giri, grazie al suo talento cristallino e a una McLaren super, che si è presa la vetta nel Costruttori. Ricorda Raikkonen: stessa velocità, stesso glaciale modo di (non) festeggiare sul podio.
Leclerc 9. Pole e secondo posto. E’ mancata la classica ciliegina sulla torta, ma Charles è tornato, insieme a una Ferrari ancora più competitiva che a Monza. La faccia delusa sul podio la dice lunga sulle sue aspettative.
Russell 7. Il podio è un regalo di Sainz e Perez ma è pur sempre un podio. La Mercedes respira.
Perez 7. E’ tornato il Checo dei primi anni in Red Bull. Strameritava il podio.
Norris 7. Sbaglia la qualifica trasformando il GP in una folle rincorsa, conclusa con un quarto posto che sa di impresa. Rosicchia altri punti a Verstappen.
Sainz 6. Gara in rimonta che probabilmente si sarebbe conclusa con un podio. Invece rovina tutto agganciando la Red Bull di Perez a due giri e mezzo dalla fine. Peccato.
Verstappen 4. Irriconoscibile. Surclassato perfino da Perez. Il Mondiale è davvero a rischio.
Albon 8. Guida una Williams ma sembra sia al volante di una Red Bull (quella di inizio stagione). Settimo al traguardo dopo un GP all’attacco.
Colapinto 8. Tre punti d’oro per il deb argentino, che da Monza ha preso il posto del deludente Logan Sergeant. Grandissima prestazione, che regala al suo Paese i primi punti dal 1982 (Reutemann al GP del Sudafrica, alla penultima gara della carriera).
Bearman 8. Sempre lì, lì nel mezzo… Ollie va a punti anche al secondo GP, battendo il primo record di una carriera che si preannuncia brillante. Al debutto fu settimo con la Ferrari, a Baku chiude decimo con la Haas: a punti con due team diversi nelle prime due gare della carriera. “Mai visto questo” (cit.).
Hamilton 4. La partenza dalla corsia box rende anonima la sua gara. Chiude nono, appena davanti alle due Haas.
RB, Alpin e Sauber 3 – Anonime.
Aston Martin 5,5. Alonso a punti ma mai inquadrato, Stroll costretto al ritiro per un contatto con Tsunoda.