Il mondiale di Formula 1 è alle strette finali. Smaltita la sbornia americana, con la clamorosa doppietta della Ferrari (la numero 87 della storia), da oggi si torna in pista in Messico. Sia il Mondiale piloti che quello riservato ai Costruttori sono ancora in bilico, ma mentre per questo riguarda il primo c’è un netto favorito al successo finale, la lotta per aggiudicarsi il secondo è molto più incerta ed equilibrata. Il GP degli Stati Uniti ha confermato la grande crescita della Ferrari, che in questo finale di stagione tenterà l’assalto a un titolo che dalle parti di Maranello manca dal lontano 2008. McLaren e Red Bull restano davanti con un buon tesoretto di punti da gestire, ma la rossa ha ancora qualche speranza iridata.
Il team inglese guida la classifica con 544 punti, 40 in più della scuderia austriaca. La Ferrari è a quota 496 e già in Messico, quintultima gara della stagione, dovrà cercare di recuperare qualcosa. Alle spalle delle tre scuderie appena citate c’è la Mercedes, ormai fuori dai giochi per il podio. Il team di Toto Wolff ha finora messo insieme 344 punti. Un quarto posto ormai al sicuro, perché alle spalle della Mercedes c’è l’Aston Martin che di punti ne ha messi insieme appena 86. Sesto posto provvisorio nel Mondiale Costruttori per la Haas, che conta 38 punti, due in più della RB, che grazie al nono posto ad Austin di Liam Lawson è salita a quota 36. Chiudono la classifica la Williams con 17, l’Alpine con 13 e la Sauber, ferma al palo da inizio stagione.
Ancora aperta, dicevamo, la lotta per il titolo piloti, con Max Verstappen leader con 354 punti. L’olandese, che non vince da nove Gran Premio, dovrà difendersi dagli attacchi di Lando Norris (297 punti) e di Charles Leclerc (275). L’inglese è il re delle occasioni sprecate, perché guida quella che a detta di molti è la macchina migliore del lotto. Eppure finora Lando non è riuscito a massimizzare il pacchetto a sua disposizione, avvicinando Max in classifica ma non riuscendo ancora a insidiare la sua leadership. Sono 3 le vittorie di Norris in questo 2024, tante quante ne ha conquistate Leclerc, in trionfo a Monaco, Monza e Austin.
Appena giù dal podio iridato troviamo Oscar Piastri, che in Texas ha deluso. L’australiano ha messo insieme 247 punti e dovrà difendere la quarta posizione iridata da un Carlos Sainz in grande forma: lo spagnolo, secondo sia nella gara sprint che nel GP corsi a Austin, ha 215 punti. I due piloti della Mercedes, invece, sono divisi da appena dieci punti, con Hamilton che ha fatto leggermente meglio di Russell: 177 a 167.Solo ottavo nel Mondiale un deludente Checo Perez, che proprio questa domenica avrà la possibilità di riscattare, almeno in parte, una stagione horror. Checo, che corre davanti al suo pubblico, ha racimolato appena 150 punti.
Fin qui le quattro scuderie top. Staccatissime le altre. Il primo tra i “normali” è il sempreverde Fernando Alonso, nono in campionato con 62 punti. L’asturiano domenica scatterà dalla griglia per la 400esima volta in carriera. Chiude i dieci il buon Nico Hulkenberg a quota 29. A seguire Stroll (24), Tsunoda (22), Albon e Ricciardo (12), Magnussen e Gasly (8), Bearman (7), Colapinto e Ocon (5) e Lawson (2). Nessun punto per Zhou, Bottas e il silurato Sargeant. La parola ripassa alla pista.