Il nome dice tutto: Max. Tre lettere che racchiudono meglio di mille parole ciò che lui è: il più grande, il più veloce. Max, 6 un fenomeno. Da qualche anno in F.1 brilla una stella color arancione. E non è una McLaren. Viene dall’Olanda, il Paese dei tulipani e dei canali. Ma anche delle biciclette, non proprio dei missili in fatto di velocità. E infatti lui alle ruote con i raggi preferisce quelle bullonate. Perché sin da quando ha imparato a camminare, questo 25enne dall’espressione dura, vive per la velocità. Cresciuto a latte e benzina nel biberon, è il classico esempio di predestinato. Recuperate una copia di Autosprint di una quindicina di anni fa e scoprirete che ciò che fa oggi in F.1, lo faceva già allora sui go-kart. Dominava ogni domenica. Ed era un bambino. Un figlio d’arte. Suo papà, Jos, è stato compagno in Benetton di Michael Schumacher. Due podi nel 1994, l’anno del suo esordio in F.1. Da quel momento un centinaio di Gran Premi con appena 5 piazzamenti a punti. Non proprio numeri da fenomeno. Ma i geni erano buoni, a giudicare da quello che sta facendo il figlio.
Stiamo naturalmente parlando di Max Verstappen, il dominatore della F.1 moderna. Max sta riscrivendo con l’inchiostro indelebile la storia di questo sport. A 25 anni ha già stritolato diversi record di precocità. Nessuno prima d’ora aveva vinto 43 Gran Premi in così poco tempo, gli ultimi sei consecutivi. Lui e la Red Bull al momento sono un binomio perfetto, imbattibile. E’ praticamente impossibile anche solo immaginare di stargli davanti. Ci si può riuscire, con grande fatica, in qualifica, cioè sul giro secco. O magari dopo la partenza, per qualche curva. Come ha fatto uno straordinario Lando Norris domenica a Silverstone. Non di più. Sulla breve o sulla lunga distanza, Verstappen ha un vantaggio inarrivabile per tutti. Ma quello che più stupisce dell’olandese volante è la sua fame di vittorie.
Ricorda Valentino Rossi alla sua età. Li chiamano Cannibali. Più vincono e più alzano l’asticella e inseguono nuovi traguardi. Valentino vinceva in media 11 Gran Premi su 16 a stagione. E nei restanti cinque, male che andava saliva sul podio. Con il broncio perché arrivare secondo equivaleva a essere il primo degli sconfitti. Verstappen sta facendo ancora meglio. E’ vero che i record sono fatti per essere battuti, ma già ora c’è chi pensa che le 103 vittorie di Lewis Hamilton dureranno pochi anni. Domenica erano insieme sul podio: Max su quello centrale, Lewis alla sua sinistra. Nel 2021 diedero vita a una battaglia sensazione. Ora la lotta è impari. C’è stato un passaggio di testimone tra due fenomeni.