Le pagelle del Gran Premio degli Stati Uniti.
Leclerc 10. What a race! La vince in partenza, sgusciando all’interno della prima curva mentre Verstappen porta largo un ingenuo Norris, che al solito ha pasticciato al via. Giro dopo giro scava un gap incolmabile grazie a una Ferrari sempre più competitiva. Per Charles è lottava magia in Formula 1. Il sogno continua.
Sainz 9. Walker Texas Carlos! Torna sul podio dopo otto gare di digiuno. Un weekend da ricordare per lo spagnolo, silurato troppo presto. Al sabato sembra indiavolato, alla domenica si arrende solo a un Leclerc magistrale. A Maranello lo rimpiangeranno.
Verstappen 7.5. Nei panni del normal one ci sta sempre più simpatico. Lotta per conservare il terzo posto e la spunta su Norris, che doveva guadagnare punti e invece li perde. La vittoria nella sprint è la ciliegina sulla torta in un buon weekend.
Norris 5. Non ne azzecca una. Ne combina di tutti i colori sin dalla sprint, che chiude al terzo posto dopo un clamoroso errore all’ultimo giro. Firma la pole, ma la vanifica ancora una volta. Nel finale cade nel tranello di Max ed esce di pista per superarlo senza restituirgli la posizione. Risultato: cinque secondi di penalità e arrivederci podio. Mondiale sempre più lontano.
Piastri 5.5. Impalpabile. Uno dei fine settimana più anonimi della sua stagione.
Russell 7. Parte dalla pit lane (per il botto in qualifica) e risale fino alla sesta piazza nonostante l’handicap di una ingiusta penalità.
Perez 4. Più che un Gran Premio è stata un’agonia. Ora il Messico, casa sua: ultima chance per salvare (in parte) la stagione, poi sarà addio.
Hulkenberg 7.5. A punti sia nella sprint race che nel GP: è tornato l’incredibile Hulkenberg.
Lawson 8. Torna in F.1 dopo un anno e conquista due punti dopo una grandissima gara. Parte in ultima fila e risale fino al nono posto, dando vita a tanti sorpassi e bei duelli. La Red Bull ci sta facendo un pensierino.
Colapinto 8. Largo ai giovani! L’argentino va ancora a punti e sfiora pure il giro più veloce. Merita un sedile per il 2025.
Aston Martin 4. Inguardabile.
Albon 4. Ha prenotato un ciclo di sedute dallo psicanalista. Franco Colapinto lo surclassa.
Tsunoda 5. Come sopra, strapazzato da Lawson.
Gasly 6. Da 8 in qualifica e da 4 in gara, ma non è stata tutta colpa sua.
Hamilton 3. Il confronto tra lui e Sainz, che sostituirà in Ferrari, è stato imbarazzante. Uno dei peggiori fine settimana della sua carriera.
Commissari 2. Penalità a caso, come sempre, senza senso né uniformità. Serve una riflessione seria su track limits e molto altro.