Norris illude, Verstappen vince, la Ferrari non c’è più. E’ stato un testa a testa tra i due amici-rivali il Gran Premio di Spagna di Formula 1, decima prova del Mondiale 2024. Al sabato Lando ha firmato una fantastica pole position, strappandola al campione del mondo per appena 20 millesimi. In gara ha siglato il giro più veloce, ma soprattutto ha dato spettacolo in pista a suon di sorpassi. Ma ciò che contava di più, cioè la vittoria della gara, è stata ancora una volta un affare Red Bull. Max ha respinto gli assalti dell’inglese e si è preso di forza il successo numero 61 della carriera, il settimo della stagione.
Eppure la Red Bull non è più l’auto dominante vista nelle ultime stagioni e in avvio di Mondiale 2024. Al momento la McLaren appare superiore e la Mercedes piano piano si sta avvicinando. A fare la differenza – ormai è evidente – è proprio il numero 1 olandese, che guida oltre i limiti di una macchina che forse è arrivata al capolinea dello sviluppo, senza margini di miglioramento. La conferma è nell’ottavo posto di Sergio Perez, a oltre un minuto dal compagno di squadra. Un pianto. Il messicano, forte di un contratto già firmato per il prossimo anno, da alcune gare fatica a entrare in zona punti. A Barcellona è arrivato ottavo, davanti alle due Alpine. Mai così in basso.
La differenza tra Max e Lando l’hanno fatta la brutta partenza dell’inglese e la strategia McLaren, che non ha funzionato. In avvio la vettura numero 4 si è fatta sorprendere sia da Verstappen che da Russell. Il quale, approfittando delle schermaglie tra i due rivali, li ha infilati entrambi sfrecciando all’esterno alla prima curva. Max ci ha messo una manciata di chilometri e raggiungere e superare George; Norris ha faticato molto di più a ricucire il gap. E quando è cominciata la girandola delle soste per il cambio gomme, ha deciso di restare in pista qualche giro in più, sperando forse in una safety car oppure nell’eventualità di fare un’unica sosta. Svanite entrambe le ipotesi, Lando è stato richiamato ai box, ritrovandosi però molto indietro.
Forte di un ritmo gara fenomenale, il pilota inglese ha riaffucciato a suon giri record la seconda posizione, che ha mantenuto anche dopo il secondo pit-stop. Nel finale ha tentato un disperato inseguimento a Max, che è però è riuscito senza troppi patemi a mantenere il comando fin sotto la bandiera a scacchi. Sul podio è salito, dopo 12 gare di digiuno, Lewis Hamilton, avvantaggiato da una strategia diversa rispetto a quella di Russell. Quest’ultimo ha chiuso quarto davanti a Leclerc, che gli è arrivato in scia grazie a un finale in crescendo. Sesto Sainz, ai ferri corti con Charles per un contatto in avvio di gara. Settimo Piastri, ottavo Perez, nono Gasly e decimo Ocon. A Maranello ci sarà tanto da lavorare e da discutere. Il successo di Montecarlo sembra già lontano anni luce. Eppure è trascorso solo un mese.