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40 anni senza Gilles

E tu ricordi Gilles Villeneuve? Se negli anni Ottanta eri un appassionato di Formula 1 ricorderai sicuramente uno dei piloti più amati di sempre. Se invece, sei semplicemente un “tifoso”, lo avrai senz’altro conosciuto attraverso i tanti ricordi di altri tifosi come te, oppure dalla stampa. O, ancora, attraverso i filmati di vecchie gare. Del resto è impossibile non aver mai sentito parlare di una leggenda. Una leggenda iniziata l’8 maggio di 40 anni fa, al Gran Premio del Belgio. Quel giorno Gilles, a bordo della sua Ferrari 162 C2, ebbe un tragico incidente innescato dal contatto con il pilota della March Jochen Mass quando mancavano pochi minuti al termine delle qualifiche del sabato sul circuito di Zolder. Villeneuve, canadese, soprannominato “l’Aviatore” per la sua guida estrema, aveva solo 32 anni quando passò a miglior vita. 

Gli esordi

Aveva esordito in Formula 1 nel 1977 con la McLaren durante il Gran Premio di Gran Bretagna dopo varie gare con le motoslitte e con le monoposto della Formula Atlantic. In Ferrari arrivò nel 1977, dopo un incontro con il commendatore Enzo a Maranello. Corse in Rosso le ultime gare della stagione in sostituzione di Niki Lauda. Poi, con il Cavallino, portò a casa sei vittorie, oltre a un secondo posto nella classifica del Mondiale 1979 alle spalle del compagno di squadra Jody Scheckter. che aiutò a vincere.

“Come un figlio”

Ricordiamo le parole di Enzo Ferrari: “Il mio passato è pieno di dolore e di tristi ricordi: mio padre, mia madre, mio fratello e mio figlio. Ora quando mi guardo indietro vedo tutti quelli che ho amato. E tra loro vi è anche questo grande uomo, Gilles Villeneuve. Io gli volevo bene”. Appena due anni dopo la morte del padre, il figlio Jacques decise che da grande sarebbe diventato anche lui un pilota di Formula 1. C’è un aneddoto, però, secondo cui il sogno del piccolo Jacques si scontrava con il desiderio della mamma, la quale gli promise che lo avrebbe accompagnato in una pista di kart solo se fosse riuscito a conseguire dei buoni risultati in matematica, materia che al ragazzino non piaceva molto. Jacque, però, riuscì a far bene a scuola e la mamma rispettò la promessa fattagli portandolo a Imola.

Sulle orme del padre

Da li arrivò alla Formula 4 e la sua carriera di pilota cominciò ufficialmente, fino ad arrivare nel 1996 in Formula 1 alla guida di una Williams-Renault. Di suo papà una volta disse: “Per tanti era una leggenda e un eroe. Per me era solo mio padre, uno che quando una volta feci tardi a scuola venne a prendermi e si arrabbiò con gli insegnanti perché dovevamo andare a una gara”. Jacques nel 1997 vinse il Mondiale. Quel Mondiale sfuggito al padre solo perché il destino aveva deciso in modo diverso.

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