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La rimonta di Jochen Rindt con la debuttante Lotus 72

Siamo nel 1970: due ritiri consecutivi e l’ottavo posto in griglia non lasciano intravvedere nulla di buono per l’astro nascente dell’automobilismo teutonico, Jochen Rindt. E, invece, il Gran Premio di Monaco per il pilota tedesco naturalizzato austriaco si rivela un trionfo. Il secondo successo in F.1 per il driver della Lotus arriva sulle stradine del Principato al culmine di una rimonta formidabile, agevolata da alcuni ritiri eccellenti e dalle esitazioni di Jack Brabham nei doppiaggi. Nelle prime fasi il campione in carica Jackie Stewart, autore della pole position, prende il largo, mentre alle sue spalle si scatena la bagarre per la seconda posizione. Rindt è intruppato in sesta, dietro ad Amon, Brabham, Hulme e Pescarolo.

Amon è più lento, ma i tortuosi saliscendi di Montecarlo non facilitano le operazioni di sorpasso. Ne sa qualcosa Brabham, che impiega mezzo Gran Premio prima di mettere le sue ruote davanti a quelle della March. Al 27° giro Stewart rompe il motore e dà via libera alla Brabham motorizzata Ford. Fra il 36° e il 40° passaggio Rindt si libera prima di Pescarolo e poi di Hulme, lanciandosi all’inseguimento di Amon, che si ritira al 61° giro con una sospensione a pezzi. Il tedesco mette Brabham nel mirino, ma il distacco fra i due è troppo elevato per pensare a un duello ravvicinato. Alla 77esima tornata l’australiano perde quattro secondi per doppiare Siffert, e altri cinque glieli lima Rindt nei successivi tre giri.

Quando alla bandiera a scacchi manca un pugno di chilometri, Rindt prende la scia di Brabham e si fa vedere nei suoi specchietti. Il canguro perde la calma e mentre si appresta a doppiare Courage sbaglia la frenata alla curva del Gasometro e urta le balle di fieno: Rindt ne approfitta per passare in testa e portare alla vittoria la debuttante Lotus 72 spinta da motore Ford.

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