La fortuna aiuta gli audaci. “Only the brave!”, dicono gli anglosassoni. E’ stata la vittoria del coraggio e dell’azzardo quella di Brad Binder al Red Bull Ring. Il Gran Premio d’Austria, partito sull’asciutto, nel finale è stato trasformato dalla pioggia in una roulette russa. Il pilota sudafricano ha pescato il jolly in un mazzo da 108 carte decidendo di rimanere in pista con gomme e assetto da asciutto mentre dal cielo plumbeo veniva giù il diluvio. Tre giri, poco più di 12 chilometri, vissuti con il cuore in gola e il fiato sospeso. L’audacia di Brad che, va detto, si era mostrato competitivo anche sull’asciutto, è stata premiata sotto la bandiera a scacchi, che il pilota della KTM ha visto prima di tutti i suoi avversari. Sia di quelli che come lui avevano tentato l’azzardo di restare in pista, sia di quelli che hanno optato per il cambio moto.
TORERO BRAD – Il sudafricano, al secondo successo in MotoGP dopo il trionfo del 2021 in Repubblica Ceca, ha guidato a vita persa e domato come un torero una moto che “sgondolava” a destra e a sinistra, prendendosi rischi pazzeschi mentre da dietro rinvenivano come missili i piloti che avevano scelto di rientrare ai box per il flag to flag. Tra questi Francesco Bagnaia, Jorge Martin, Fabio Quartararo e Joan Mir. Ma tra la KTM in fuga e il gruppetto formato dalle due Ducati, dalla Yamaha del leader del Mondiale e dalla Suzuki del campione in carica, c’erano anche tutti quei piloti che come il 26enne sudafricano avevano corso il rischio di rimanere in pista con le gomme slick su un asfalto ormai allagato.
IL SOGNO DI VALE – Valentino Rossi, Iker Lecuona e Luca Marini con le slick sono rimasti in zona podio fino a poche curve dal traguardo, quando il “treno” dei piloti con le rain li ha sverniciati mettendo fine ai loro sogni. Il sogno di Vale di conquistare il 200esimo podio della sua infinita carriera in 500/MotoGP. Quello di Lecuona, ancora senza una sella per il 2022 nonostante stia mostrando sprazzi di classe dando paga al ben più quotato Danilo Petrucci, che come al solito si è perso nelle retrovie. E quello di Marini, che con il quinto posto finale ha comunque ottenuto il suo miglior risultato in MotoGP.
Lecuona ha terminato una posizione dietro di lui; il celebre fratello, invece, è retrocesso ottavo, ma nel giro di rientro ha festeggiato come se avesse vinto, mentre sugli spalti e perfino dal cielo gli veniva tributato un doveroso omaggio. Un capitolo a parte lo merita Marc Marquez. L’otto volte campione del mondo, anche lui rientrato ai box per il cambio moto, è scivolato nella ghiaia mentre tentava di recuperare sui primi (tornato in pista, ha chiuso il Gran Premio al 15° posto). Marc sta tornando quello di un tempo, ma deve imparare a gestire la foga.
FABIO A +47 – E così dietro allo squalo Binder, che ha tagliato il traguardo con quasi 13 secondi di vantaggio (che poi sono diventati 10 per una penalità) ma che di lì a poco sarebbe stato raggiunto, si sono classificati Bagnaia (a lungo in testa prima che la pioggia rimescolasse le carte trasformando la corsa in una lotteria) e Martin, al terzo podio stagionale. L’ultimo giro dei due ducatisti è stato da fantascienza. Quarto Mir, settimo Quartararo, mentre Joahnn Zarco e Miguel Oliveira sono caduti prima del caos degli ultimi giri.
In classifica generale il francese della Yahama ha ora 47 punti di vantaggio (poco meno di due Gran Premi) sulla coppia formata da Bagnaia e Mir, e 49 lunghezze sul connazionale Zarco. Lontanissimi e ormai fuori dai giochi tutti gli altri, tra cui Jack Miller. Si torna in pista tra meno di due settimane a Silverstone. Nel frattempo è ufficiale l’approdo di Maverick Vinales, sospeso dalla Yamaha per la nota vicenda del tentativo di sabotaggio durante il GP di Stiria, all’Aprilia. Lo spagnolo, che si è scusato con la Casa di Iwata, ha firmato con Noale un contratto annuale con opzione per il rinnovo.
ORDINE D’ARRIVO – 1. Binder, 2. Bagnaia, 3. Martin, 4. Mir, 5. Marini, 6. Lecuona, 7. Quartararo, 8. Rossi, 9. A. Marquez, 10. A. Espargaro, 11. Miller, 12. Petrucci, 13. Nakagami, 14. Rins, 15. M. Marquez.