L’aria austriaca deve avere un effetto rigenerante per Marco Bezzecchi. A Spielberg nel 2020 l’alfiere della VR46 aveva conquistato la sua prima vittoria in Moto2. Il secondo posto ottenuto sotto la bandiera a scacchi dietro a Jorge Martin (proprio lui, l’odierno vincitore della gara della MotoGP) era poi diventato il primo in virtù della penalità inflitta dai commissari allo spagnolo, che all’uscita dell’ultima curva era andato per pochi centimetri oltre il cordolo, sulla parte verniciata di verde. Un errore veniale, ma punito dal regolamento, che era costato il successo al pilota spagnolo. Oggi, a distanza di un anno, il Bez ha vinto ancora. Lo ha fatto sulla stessa pista, ma contro avversari diversi. Se un anno fa a contendergli il successo era stato l’attuale pilota della Ducati Pramac, oggi il romagnolo se l’è vista con Aron Canet, pilota del team che fa capo ad Aspar Martinez. Ma, cosa più importante, il numero 72 ha vinto la gara in pista, e non a tavolino come un anno fa.
MERITA LA MOTOGP – Bezzecchi è stato bravissimo a gestire una corsa che, alla vigilia, si presentava tutt’altro che facile. Il dominatore della stagione della Moto2, Remy Gardner, sembrava il più accreditato a vincere anche qui. E infatti il britannico, dopo un paio di giri di studio, si è avventato sulle prede come un avvoltoio si è messo in testa a dettare il ritmo della gara. A questo punto ci si aspettava che l’attuale leader del Mondiale andasse in fuga, magari portandosi dietro il compagno di team Raul Fernandez, con cui farà coppia anche nel 2022 in MotoGP. Invece i piani del figlio di Wayne sono stati guastati da un Bezzecchi in giornata di grazia. Il pilota della Riders Academy, anche lui in odore di MotoGP (Petronas o VR46?), a due terzi di gara ha scavalcato Gardner e si è riportato al comando.
L’ERRORE DI GARDNER – Remy, nella foga di replicare alla manovra dell’italiano, è poi incappato in un lungo che non solo lo ha estromesso dalla lotta per la vittoria, ma gli ha anche impedito di salire sul podio. L’avversario più ostico per l’italiano si è rivelato Canet, che ha tentato fino alla fine di insidiarlo. Nel frattempo, Raul Fernandez commetteva un errore che lo allontanava dalle prime posizioni. Il recente accordo con la KTM per correre in MotoGP il prossimo anno lo ha distratto? Alle spalle di Bezzecchi e Canet si è classificato un redivivo Augusto Fernandez. Solo quarto Gardner, quinto Ogura, che meritava il podio ma è stato penalizzato nel finale, e addirittura settimo Raul. Bene, anzi benissimo, Celestino Vietti, autore di una rimonta da urlo che lo ha visto chiudere il GP al sesto posto. Domenica si replica sulla stessa pista: Bez si sfrega già le mani.
LA CRONACA – Bez da terzo a primo. Caduta per Corsi, che partiva molto indietro. Alle spalle dell’italiano della VR46 ci sono Raul Fernandez, Gardner e Canet. Cadono Roberts e Baltus. Brutta partenza di Dalla Porta. Canet passa Raul. Bez lungo in curva 1: in testa ci va Canet. Bez passato anche da Gardner, che poi infila Canet. Raul va lungo alla curva 9 e scende in settima posizione, superato da Lowes, Ogura e Adrian Fernandez. Bez non ha ritmo e perde contatto dai primi due, che hanno quasi un secondo di vantaggio. Raul, in difficoltà e “ammonito” con un warning, viene raggiunto da Garzo. Vietti passa Dalla Porta e sale al 13° posto. Giro veloce di Ogura che si avvicina a Bez. Gardner prende margine a metà gara. Bez davanti a Canet con un sorpasso pulito in curva 1. Warning anche per Ogura. Lowes perde posizioni. Contatto Vietti-Schoetter. Ogura e Canet si scambiano le posizioni mentre Bez si riporta su Remy. Caduta di Garzo, che butta via un buon piazzamento. Bez svernicia Gardner e torna al comando, ma Remy risponde alla curva 3. Botta e risposta tra i due. Gardner va lungo, finisce nella ghiaia e rientra sul nastro d’asfalto al quinto posto. Long lap penalty per Ogura, che perde tre posizioni. Canet guadagna mezzo secondo su Bez, che gestisce e vince davanti a tre spagnoli. Il sesto posto di Vietti completa il trionfo della VR46.
ORDINE D’ARRIVO – 1. Bezzecchi, 2. Canet, 3. A. Fernandez, 4. Gardner, 5. Ogura, 6. Vietti, 7. R. Fernandez, 8. Chantra, 9. Vierge, 10. Schroetter, 11. Dixon, 12. Dalla Porta, 13. Digiannantonio, 14. Lowes, 15. Arenas, 17. Arbolino, 18. Manzi, 21. Baldassarri, 22. Bulega, 24. Montella, 25. Corsi.