Doveva essere una giornata di festa, con il tricolore che sventolava al centro del podio, sopra la testa di Dennis Foggia. Invece, sul dopo gara della Moto3 è calato un velo di profonda tristezza. Impossibile gioie. Lacrime sì, ma non di gioia, bensì di dolore. La notizia che Jason Dupasquier non ce l’aveva fatta si è diffusa proprio durante il cerimoniale. A Foggia è stata comunicata durante le interviste post gara. E da quel momento nulla è stato più lo stesso.
THE SHOW MUST GO ON – Nonostante Jason fosse in condizioni disperate, non ci si è nemmeno posti il problema se correre o non correre al Mugello. Alle 11 in punto la gara della Moto3 è scattata regolarmente. Non vi ha preso parte Yamanaka, il compagno di squadra di Dupasquier, rimasto nel box Pruestel con la moto spenta e le mani unite in segno di preghiera. In pista ci si è dati battaglia come sempre. Il gruppo si è diviso fin dalle battute iniziali in due tronconi. Il primo era formato da ben 15 piloti, che sfruttando le scie si sono scambiati le posizioni dall’inizio alla fine. Tra i più in forma si è subito distinto il romano del team Leopard, che ha dettato il ritmo per lunghi tratti della gara grazie al super motore della sua Honda.
CARAMBOLA – In avvio tre diverse carambole hanno messo fuori gioco sei piloti. Sono usciti subito di scena Oncu, Kofler, Tatay, Fernandez e i nostri Surra e Migno. La gara del debuttante della VR46 e quella del portacolori del team Snipers sono finite ancora prima di cominciare. Peccato, perché il primo aveva un’occasione d’oro per mettersi in mostra, il secondo era tra i favoriti alla vittoria finale. Il leader del campionato Acosta, il poleman Suzuki, Binder e il già citato Foggia si sono alternati in testa alla corsa.
LA VOLATA – La volata finale ha meritatamente premiato il missile Leopard, che ha conquistato la sua seconda vittoria in carriera bruciando Masia e Rodrigo. Quarto posto per Sasaki e quinto per Binder. 6° Fenati, 13° Antonelli davanti a Nepa. Bartolini ha chiuso 20°, lontano dal gruppo di testa. In campionato Pedro Acosta, solo ottavo al traguardo, mantiene “due GP” di vantaggio sul compagno di squadra Masia (111 punti a 59). Terzo Sasaki a 57, davanti a Garcia e Fenati (56). Il rookie spagnolo ha rallentato la sua marcia, ma dietro non ne stanno ancora approfittando.
ORDINE D’ARRIVO – 1. Foggia, 2. Masia, 3. Rodrigo, 4. Sasaki, 5. Binder, 6. Fenati, 7. McPhee, 8. Acosta, 9. Garcia, 10. Suzuki, 11. Salac, 12. Toba, 13. Antonelli, 14. Nepa, 15. Alcoba, 18. Rossi, 20. Bartolini.