Le pagelle del Gran Premio d’Indonesia.
Martin 10. La gara perfetta dopo l’harakiri di sabato. Non sbaglia nulla sin dalla partenza, non commette la minima sbavatura dal primo all’ultimo giro, lasciando Mandalika con 21 punti in più di Pecco. Alla vigilia del GP erano 24, ma prima dell’ultima bandiera a scacchi restano solo cinque gare. Ha un jolly in più del rivale, ma i giochi sono apertissimi. (Foto di copertina di Giovanni Zola)
Pramac 9. La Ducati si mangerà le mani per essersi fatta scappare il team satellite di riferimento. Un autogol clamoroso. Con la “viola” Martin vince per distacco e Franco Morbidelli comincia ad andarci molto forte. La Yamaha già gongola.
Acosta 8.5. Garone del rookie maravilla, che ridicolizza le altre KTM con una gara mostruosa. Straordinario in qualifica, veloce e consistente in gara. A un certo punto ha perfino dato l’impressione di voler attaccare Martin. Il futuro è tutto da scrivere, ma da qualche parte troveremo la sua firma.
Bagnaia 6.5. In difficoltà, rischia di affondare ma poi riemerge dalle sabbie mobili e guadagna un podio fondamentale in chiave iridata. Martin è davanti, ma rimane a vista. Il terzo titolo di fila non è una chimera.
Morbidelli 7. Sempre più a suo agio sulla Ducati. Battaglia con gli amici Bagnaia e Bezzecchi come fosse un allenamento al ranch di Tavullia. La spunta solo sul Bez, che guida la moto su cui salirà tra poche settimane. Frankie è tornato.
Bezzecchi 6.5. Che bello rivederlo in lotta per il podio. Il riminese ha ritrovato smalto e fiducia. Il finale di stagione lo vedrà ancora protagonista.
M. Marquez 5. Il podio nella sprint race ha illuso. Pensavamo che potesse rendersi autore di un’altra grande rimonta, invece arranca tra il sesto e il settimo posto. Tradito dalla Ducati, che va a fuoco, dà il definitivo addio ai sogni iridati.
Bastianini 6. Senza la caduta avrebbe fatto secondo. Come sempre parte con il limitatore inserito, ma dà vita a una progressione clamorosa. Anche per lui il titolo è andato.
Quartararo 7. Settimo come a Misano. In crescita.
Zarco 7. Nono e prima delle Honda. Weekend molto positivo per il francese.
Aprilia 4. Vinales salva la baracca, ma l’Aprilia non c’è più.
Binder 4. Il confronto con Acosta è impietoso.