Pecco è già nell’Olimpo dei più grandi
Metodico, lucido, veloce e soprattutto vincente. Pecco Bagnaia quest’anno ha alzato l’asticella e, grazie alle 7 vittorie in 11 gare, ha scalato l’olimpo dei più grandi sempre. Con il successo di domenica sui saliscendi del Red Bull Ring, il 28enne pilota di Torino ha raggiunto la leggenda Kevin Schwantz al decimo posto nella classifica dei pluri-vittoriosi in top class. Quello maturato in Stiria è stato il sigillo numero 25 in MotoGP, lo stesso numero di Gran Premi conquistati dall’americano nella classe 500 fra il 1986 e il 1995, cioè nell’arco di dieci stagioni. Per arrivare alle “nozze d’argento”, l’italiano ci ha impiegato solo cinque campionati e mezzo, ma va puntualizzato che fino agli anni Novanta il numero di Gran Premi a stagione era di molto inferiore a quello attuale.
Bagnaia, così, si affaccia sulla terrazza con vista leggenda: nella graduatoria che andremo a stilare ci sono nomi che hanno scritto pagine indelebili del romanzo del motociclismo. A cominciare dall’amico e mentore del pilota della Ducati, Valentino Rossi. Il Dottore ha messo il sigillo su 89 GP e resta per distacco il leader della classifica all-time dei piloti più vittoriosi in masterclass. Rossi, però, ha all’attivo ben 22 stagioni tra 500 e MotoGP: un ruolino di marcia eccezionale che però è stato spalmato in oltre due decenni. Alle spalle del folletto di Tavullia c’è un altro mito delle due ruote, Giacomo Agostini. Il pilota bergamasco, vincitore di 15 titoli iridati, ha trionfato in 68 gare in top class tra le annate 1965 e 1977.
Sul terzo gradino del podio c’è l’unico pilota, insieme a Bagnaia, ancora in attività a tempo pieno: Marc Marquez. Lo spagnolo, che debuttò in MotoGP nel 2013, ha fin qui all’attivo 59 successi, l’ultimo dei quali risale al 2021. Gli infortuni e la scarsa competitività della Honda, con la quale ha disputato tutti i Mondiali eccezion fatta per quello in corso, hanno abbassato la sua percentuale di vittorie, che fino al 2019 era inavvicinabile. Al quarto posto della classifica c’è l’australiano Mick Doohan con 54 affermazioni, ottenute tra il 1989 e il 1999.
Dietro di lui ecco Jorge Lorenzo, capace di tagliare il traguardo davanti a tutti in ben 47 occasioni. Il maiorchino ha corso in MotoGP dal 2008 al 2019, vincendo con la Yamaha e con la Ducati. Al sesto posto la leggenda della Ducati Casey Stoner, con 38 successi, 24 dei quali in sella alla Rossa di Borgo Panigale. Fin qui due italiani, due spagnoli e due australiani. Ma scorrendo la lista ecco il primo britannico: Mike Hailwood, che nel decennio 1958-1968 misa in fila 37 vittorie, 6 in più di Dani Pedrosa, fermo a 31. Lo spagnolo, che oggi fa il collaudatore per la KTM, con la quale ha corso alcuni GP da wild card, debuttò in premier class nel 2006.
Appaiato a Dani c’è lo statunitense Eddie Lawson, anche lui vittorioso 31 volte ma in 500. Infine, i già citati Pecco Bagnaia e Kevin Schwantz, decimi a braccetto a quota 25. Pecco ha ancora una decina d’anni di carriera per scalare la montagna e avvicinarsi o addirittura superare il suo maestro. Già a Misano tre dieci giorni potrebbe aggiornare i suoi numeri. Stay tuned.