Costanza, regolarità, ma soprattutto velocità e talento. Il Toprak di oggi non si batte. E’ ingiocabile. Anche a Most, in Repubblica Ceca, il protagonista assoluto del sabato è stato lui: superpole con record e vittoria per distacco. Ma quello che più ha impressionato del turco è stata la facilità con la quale ha ottenuto entrambe. Manifesta superiorità, direbbero gli amanti del baseball. Ma qui non ci sono palline, bensì ruote. E ancora una volta a mettere le Pirelli davanti a tutti è stato il fenomeno della BMW, che in gara-1 ha strapazzato la concorrenza imprimendo un ritmo insostenibile per tutti. Razgatlioglu ha fatto la lepre sin dall’inizio, e per gli avversari non c’è stata storia. Toprak ha danzato fra le curve come una ballerina, sulle note di Bohemian Rapsody. Ha vinto con un vantaggio imbarazzante, sul secondo ma soprattutto sulle altre BMW, i cui piloti rischiano un ciclo di sedute dallo psicologo! Gerloff è arrivato ottavo, Van dee Mark nono e Redding, il grande protagonista di Donington, addirittura quindicesimo. Toprak ha festeggiato lottava vittoria di fila sfoggiando un bel paio di baffi finti.
Ma il primo round di Most ci ha anche regalato un bellissimo duello tra due italiani: Danilo Petrucci e Andrea Iannone. Il ternano è l’abruzzese sono saliti a braccetto sul podio, regalando ai nostri colori un sabato da ricordare. Danilo, ancora dolorante alla spalla per il terribile incidente in motocross, ha gettato il cuore oltre l’ostacolo; Andrea, che sta cercando una moto per il prossimo anno, è ritornato a frequentare le zone alte della classifica. Entrambi provengono dalla MotoGP, con un percorso simile: “cresciuti” nella Pramac, sono poi approdati nel team factory Ducati, con il quale hanno conquistato le loro uniche vittorie in premier class. Sia Danilo che Andrea meritano per il 2025 una moto ufficiale!
“Sono quasi morto tre mesi fa, e ora sono qui sul podio”, ha detto un emozionato Petrux nel parco chiuso. Parole sante.
La grande sconfitta di giornata, a Most, è stata proprio la Ducati ufficiale. Bautista è arrivato quarto dopo la solita rimonta, Bulega, a lungo secondo, si è dovuto accontentare della sesta piazza dietro a un ritrovato Remy Gardner. L’australiano, che si sdoppiando fra Superbike e MotoGP, è stata una delle grandi sorprese di giornata. Male le Yamaha, con Locatelli settimo e Rea decimo.