Ci sono un colombiano, un giapponese e uno spagnolo. E chi la spunta? Il colombiano, naturalmente.
Si scrive Alonso, si legge Acosta: il giovanissimo pilota del team Aspar firma il sesto capolavoro stagionale dominando al Sachsenring, ultimo Gran Premio della Moto3 prima della pausa estiva. Per David un successo che vale doppio, perché gli consente di allungare in vetta alla classifica iridata, complice la scivolata di Collin Veijer dopo poche curve. Il Mondiale ha preso una direzione ben precisa. Alonso ha condotto la gara dall’inizio alla fine, ma non è riuscito a scavare un vero e proprio solco con gli inseguitori. Quindi ha sentito il fiato degli avversari sul collo. Soprattutto il fiato del giapponese Furusato, che come un mastino ha provato fino all’ultimo metro a sorprenderlo.
Ma Alonso, che corre nel Mondiale da appena un anno e mezzo eppure sembra un veterano, ha gestito alla grande la situazione, vincendo per la decima volta con la sua “motina” un GP della Moto3. Numeri alla mano, è già un gigante della categoria. E la sua carriera è appena iniziata.
La gara è stata condizionata dai long lap penalty, comminati dalla direzione gara per condotte irregolari durante le varie sessioni di prove. Quasi la metà dello schieramento ha scontato almeno una penalità. Tra questi Luca Lunetta, che si era qualificato terzo ma che ha perso terreno dopo aver effettuato due LLP. Scontati entrambi, il pilota del Sic58 si è ritrovato in 15esima posizione ad oltre quattro secondi dal leader. Ma Luca, che sta attraversando un periodo di forma straordinario, ha dato vita a una rimonta forsennata che nell’arco di qualche tornata lo ha riportato a ridosso dei primi. La sua risalita a suon di giri veloci è stata un vero e proprio spettacolo. Sul più bello, però, mentre lottava nella pancia del gruppo per giocarsi il podio, il romano è caduto e ha dovuto dire addio ai sogni di gloria. Almeno per il momento. La sua rimane comunque una gara fenomenale, applaudita da tutto il pubblico. L’italia può tornare a sognare anche in Moto3.
Un altro grande protagonista di giornata è stato lo spagnolo Ivan Ortola, risalito dalle retrovie fino al terzo posto finale. Il podio gli permette di guadagnare la seconda posizioni in classifica, a -58 dal battistrada Alonso. Retrocede in terza posizione Holgado, solo settimo in Germania. Davanti a lui, appena giù dal podio, si sono piazzati i “Leopardi” Fernandez e Piqueras e l’altro giapponese Yamanaka. La top dieci è stata completata da Munoz, Suzuki e Ogden. Tre italiani a òpunti: Nepa, 12°, Farioli,13° partendo dalla corsia box, e Bertelle, 15°.