Jaume Masia campione tra le polemiche. In “zona Cesarini”, visto che sta per lasciare la Moto3 per approdare in Moto2, lo spagnolo ha regalato al team Leopard il quarto titolo nella classe minore, dopo quelli del 2015 di Denny Kent, del 2017 di Joan Mir e del 2019 di Lorenzo Dalla Porta. Per la squadra italo-lussemburghese la soddisfazione di aver interrotto l’egemonia della KTM, che vinceva dal 2020 e che sta monopolizzando la griglia della cilindrata più piccola del Motomondiale. Da parte sua, Masia saluterà la categoria con il titolo in tasca.
A Losail, sede della penultima priva del Mondiale, Jaume ha conquistato gara e titolo, grazie anche al sesto posto di Ayumu Sasaki. Il giapponese ha più di un motivo per recriminare, visto che in più occasioni durante la gara è stato ostacolato dallo stesso Masia e dal compagno in “azzurro” Adrian Fernandez. Il pilota della Husqvarna, che nel 2023 non ha conquistato nemmeno una vittoria, è stato palesemente rallentato, ma la direzione gara non ha punito i due portacolori della Leopard.
E così, lo spagnolo ha coronato il suo sogno iridato a 23 anni e 19 giorni. E’ il secondo pilota meno giovane a vincere il titolo della Moto3 (istituita nel 2012) dopo Albert Arenas, che nel 2020 ci è riuscito a 23 anni e 347 giorni, davanti al nostro Tony Arbolino e ad Ai Ogura. Masia, inoltre, è il primo pilota della Moto3 a conquistare il Mondiale avendo già corso più di cento Gran Premi nella categoria.
E’ la sesta volta che la Honda vince in Moto3 dopo i tre titoli già citati della Leopard e quelli di Alex Marquez nel 2014 e di Jorge Martin nel 2018. Tagliando il traguardo davanti a tutti in Qatar, Jaume ha trionfato nella classe minore per la decima volta in carriera, issandosi al terzo posto della classifica all-time dietro a Romano Fenati (13) e a Mir (11). Per quanto concerne invece i podi, Masia è secondo solo all’ascolano: 29 a 27. Masia, infine, è l’ottavo spagnolo a vincere il titolo della Moto3. Domenica a Valencia si assegnano il secondo e il terzo posto iridato. Chi si metterà al collo la medaglia d’argento e quella di bronzo?