Dal Pecco ritrovato al Cavaliere Oscuro: le pagelle del Gran Premio di Indonesia, 15esima prova (su 20) del Mondiale 2023 della MotoGP.
BAGNAIA 9 – Il voto è per il Gran Premio della domenica, perché se si dovesse tener conto dell’intero week-end ne meriterebbe uno nettamente più basso. La vittoria (scattando dalla 13esima posizione in griglia) è un’autentica magia. Pecco ha ritrovato velocità e fiducia in sé e nella moto nel momento più delicato dell’intera stagione. Le scorie lasciate dal tremendo incidente di Barcellona sembrano finalmente smaltite: il campione del mondo torna alla vittoria e, nella sfida a due per il Mondiale, a far pendere l’ago della bilancia dalla sua parte. Ma Martin è un mastino e tenterà di sovvertire il pronostico già in Australia. PROVA DI FORZA
MARTIN 6 – Stesso discorso: il giudizio è sulla domenica. Ma non dargli almeno la sufficienza nonostante la “cappellata” sarebbe disonesto. Jorge è in uno stato di grazia che nemmeno Marquez ai tempi d’oro. Se non sbaglia, è praticamente imbattibile: infatti guidava la gara con un vantaggio imbarazzante. Aveva la vittoria in pugno, ma commette un errore fatale che non solo gli fa perdere 25 punti ormai in tasca, ma ne regala cinque in più a Bagnaia. Cosa ancora peggiore, la caduta potrebbe minare la fiducia e il morale in vista della volata finale. SPRECONE
VINALES 7 – Top Gun si traveste da Batman e va vicinissimo alla prima vittoria con l’Aprilia. Gli sfugge per pochi centesimi e conserva la piazza d’onore da un arrembante Quartararo. Maverick questa volta disintegra Aleix Espargaro, il “capitano”. E Phillip Island gli piace. L’appuntamento con il primo hurrà è solo rimandato. IL CAVALIERE OSCURO
QUARTARARO 8 – Appena si corre su una pista nuova o con pochi riferimenti emerge il talento del Diablo. Fabio sale per la terza volta in stagione sul podio domenicale e lo fa da grandissimo protagonista, lottando addirittura per la vittoria. Cosa sarebbe accaduto se fossero mancati altri due giri? Il secondo posto, probabilmente, lo avrebbe agguantato, ma anche il primo era alla sua portata. BENTORNATO
DIGIANNANTONIO 8 – La sella gli scotta sotto al sedere, e lui che fa? Tira fuori la gara della vita. Chiude ai piedi del podio, dopo un GP da top rider. Se Oliveira salta sulla Honda HRC come si vocifera, per il Diggia si potrebbero spalancare le porte del box Aprilia RNF. Fabio si è svegliato tardi, ma potrebbe essere ancora in tempo per restare in MotoGP. CON LE UNGHIE
BASTIANINI 7 – Tanto per cambiare gliene succedono di tutti i colori, ma il buon Enea non molla e firma la più bella gara stagionale. Non che ne abbia corse tante, in effetti… Sabato si mette alle spalle Bagnaia, domenica dà vita a una rimonta strepitosa (chiude ottavo) condita dal giro più veloce. La Bestia sta tornando. RINASCITA
M. MARQUEZ 4 – Si è preso la vetrina per tutto il week-end ufficializzando il passaggio in Gresini, ma in pista è un disastro. Cade sia sabato che domenica, entrambe le volte a inizio gara, vanificando discrete qualifiche. L’avventura in Ducati presenta un ostacolo in più: l’incapacità di Marc di restare in piedi. Troppe cadute, tantissimi zeri. Così dilapida un talento ineguagliabile. IL LUNGO ADDIO
MORBIDELLI 3 – Franco ha già la testa in Pramac. Domenica ha corso con il freno tirato per problemi tecnici, ma il divario dal compagno di squadra è incommentabile. TESTA PER ARIA
RINS 7 – Torna in gara dopo il tremendo infortunio del Mugello e va già più forte di Nakagami (4,5). Ma la Honda (3) è inguardabile. APPLAUSI
B. BINDER 5 – A livello di velocità, nulla da dire: è una scheggia. Ma quando abbassa la visiera, spegne il cervello e prende tutti a carenate. In pochi giri fa fuori il poleman Marini (voto 8 per il sabato) e Oliveira (6,5). E nonostante due long lap penalty arriva sesto a 11 secondi da Bagnaia. Era da podio. KEEP CALM!
MILLER 5 – E’ a tutti gli effetti la seconda guida della KTM. Stagione cominciata bene ma proseguita sottotono. Serve un reset in vista del 2024. DELUSIONE
BEZZECCHI 8 – Con la spalla appena operata fa podio nella sprint e quinto nel GP. Cosa chiedergli di più? Di fare ancora meglio in Australia. PIU’ FORTE DEL DOLORE