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Jean Alesi, cuore da corsa

Ci sono piloti che entrano nell’olimpo dei più amati pur non avendo nel proprio palmares dei titoli mondiali. Uno di loro è Jean Alesi, idolo dei tifosi della Ferrari nonostante abbia vinto in carriera un solo Gran Premio. Eppure il francese, che con la Rossa ha corso dal 1991 al 1995, è considerato alla stregua di una leggenda.

Jean Alesi, nato Giovanni Roberto Alesi il 11 giugno 1964 ad Avignone ha origini siciliane. Durante la sua carriera, che tocca tre decenni, ha corso per alcune delle squadre più prestigiose del circus iridato: Tyrrell, Ferrari, Benetton, Sauber, Prost e Jordan. Con il suo stile di guida aggressivo e spettacolare, Alesi è diventato rapidamente uno dei piloti più amati e rispettati dagli appassionati di tutto il mondo.

Gli esordi in Formula 1

Alesi fece il suo debutto nella massima serie del motorsport nel 1989, partecipando al Gran Premio di Francia a bordo di una Tyrrell. In quell’occasione, il giovane pilota stupì tutti con il suo talento, riuscendo a portare la vettura inglese al quarto posto. Questa prestazione gli permise di ottenere un contratto per la stagione successiva con lo stesso team.

Nel 1990, Alesi si mise in luce grazie a un’incredibile podio nel Gran Premio degli Stati Uniti, prima prova del Mondiale di quell’anno, disputato sul tracciato cittadini Phoenix. Il pilota della Tyrrell diede vita a un duello spettacolare con Ayrton Senna, che alla fine lo spuntò (https://www.mdimotori.it/mdimemories/phoenix-1990-un-giovane-alesi-da-spettacolo-con-la-tyrrel/). Ma quel giorno nacque una stella. Lo riconobbe anche il brasiliano della McLaren. Il francese si ripetè poche settimane dopo a Monaco, una delle corse più prestigiose e difficili del calendario, arrivando ancora secondo. In quella stagione chiuse il campionato al nono posto nella classifica piloti.

Gli anni in Ferrari

Nel 1991 Alesi firmò un contratto con la Scuderia Ferrari, con la quale avrebbe corso fino al 1995. Alesi e la Rossa rappresentarono una combinazione vincente. Il pilota francese ottenne numerosi podi (16 in totale) con la squadra italiana, incluso il suo unico successo in carriera nel Gran Premio del Canada nel 1995. Una gara leggendaria, di cui si parla ancora oggi.

Alesi divenne un idolo per i tifosi della Ferrari grazie al carisma e alla grinta in pista. Tuttavia, la sua permanenza nella squadra di Maranello fu segnata da numerose sfortune e incidenti che gli impedirono di lottare costantemente per il titolo mondiale.

Il passaggio alla Benetton e gli ultimi anni in Formula 1

Nel 1996, Alesi lasciò la Ferrari per unirsi alla Benetton, squadra campione del mondo in carica. In pratica, scambiò il volante con Michael Schumacher. Il cambio di squadra si rivelò fortunato per il pilota francese, che in due anni si mise in mostra lottando costantemente per le prime posizioni.

Alesi trascorse due stagioni in Benetton, ottenendo 13 podi e chiudendo al quarto posto nella classifica piloti sia nel 1996 che nel 1997. Nel 1999 passò alla Sauber, dove corse prima di trascorrere una breve parentesi alla Prost e alla Jordan. Per la scuderia svizzera conquistò un podio a Spa nel 1998, l’ultimo della sua carriera. In totale ha disputato 202 GP con una vittoria, 32 podi, due pole position e 4 giri veloci.

L’eredità di Jean Alesi

Nonostante una sola vittoria in carriera e nessun titolo mondiale, Jean Alesi è considerato uno dei piloti più talentuosi e carismatici nella storia della Formula 1. Il suo stile di guida aggressivo e spettacolare, unito a un’innata simpatia, che sprizza ancora oggi da ogni capello bianco, e al suo legame con la Scuderia Ferrari, hanno reso il pilota francese un vero e proprio eroe del motorsport.

Anche dopo il suo ritiro dalla Formula 1, Alesi ha continuato a essere attivo nel mondo delle corse, partecipando a diverse competizioni, tra cui il campionato DTM e la 24 Ore di Le Mans. Oggi il suo nome è ancora sinonimo di passione, talento e determinazione, valori che hanno contraddistinto la sua carriera in pista e che continueranno a ispirare le future generazioni di piloti. A portare avanti l’eredità del padre è il figlio Giuliano, anche lui pilota di buon livello.

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