Cosa succede quando una gara della MotoGP coincide con l’inaugurazione dell’Oktoberfest e il vostro cronista oltre che essere un appassionato di prototipi a due ruote è anche un amante delle “bionde”? Semplice: non si rinuncia né agli uni né alle altre. Scrivo queste righe da Monaco di Baviera, sede della festa della birra più antica e famosa al mondo. Ci sono arrivato a bordo di un autobus, partito da Milano venerdì notte, insieme ad altri 50 scalmanati. Sabato, alle 12 in punto, poco dopo il nostro arrivo, è stato stappato il fusto che ha dato ufficialmente il via ai brindisi. Nelle stesse ore, ad Aragon, in Spagna, erano in corso le prove della quindicesima gara del Motomondiale.
Siamo sinceri: delle qualifiche si può anche fare a meno, soprattutto quando l’alternativa è un freschissimo litro di Spaten o di Augustiner, giusto per citare due tra le più buone marche tedesche di birra. Ma alla gara no. Alla gara non si può proprio rinunciare. Un dubbio amletico, però, si insinua nella mia testa: come faccio a seguire in tv il gran premio se per la domenica è stata organizzata una gita, ovviamente enogastronomica, alle porte di Monaco? Semplice, ci si procura un tablet e grazie alla tecnologia si guarda il GP in streaming! Ed ecco che alle 14, mentre assaporo l’ennesimo boccale di birra e disosso uno stinco di maiale, ad Aragon si spengono i semafori e scatta la gara della MotoGP. Il gran premio è avvincente, ma intorno a me c’è troppa confusione per restare concentrato sulla pista.
Tra un “prosit” e l’altro, intravvedo la caduta di Quartararo, il duello tra Bagnaia e Bastianini, la rimonta di Aleix Espargaro e le difficoltà delle Honda. Quando manca una manciata di giri alla fine, mi accorgo di essere rimasto al tavolo da solo. Gli altri commensali sono andati a visitare un convento che si affaccia su una meravigliosa valle. Prendo il tablet e li raggiungo. Nemmeno quando entriamo in una chiesa distolgo gli occhi dallo schermo. Mischio il sacro al profano. Del resto, la passione è la passione. Di lì a poco la gara si conclude: ha vinto Enea, ma Pecco, secondo, è sempre più lanciato nel suo inseguimento a Fabio Quartararo. Entrambi gli italiani sono andati veramente forte. A tutta birra, proprio come noi.