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Bagnaia come Stoner: triplete con la Ducati

La Ducati ha trovato l’erede di Casey Stoner? La domanda rimbalza nel paddock dopo la clamorosa vittoria di Pecco Bagnaia in Austria. Un interrogativo più che lecito, visto che per il pilota torinese si tratta del terzo successo consecutivo in sella alla Rossa. Solo Casey Stoner, prima di lui ma nel lontano 2008, era riuscito a firmare un’impresa di tale portata. I paragoni si sprecano, ma meglio essere chiari e obiettivi sin da subito: come l’australiano non ci sarà mai più nessuno. Nelle officine di Borgo Panigale, Casey è considerato una vera e propria istituzione. Stoner sta alla MotoGp come Troy Bayliss sta alla Superbike. Anche se ha vinto un solo Mondiale, c’è da scommettere che nessun pilota potrà mai eguagliare il 27 in termini di popolarità e riconoscenza. Stoner vinceva con una Ducati che andava forte solo con lui (la stessa cosa ha fatto Marquez con la Honda e la sta facendo Quartararo con la Yamaha), mentre Pecco vince con una Desmosedici sulla quale vanno bene praticamente tutti quelli che la guidano, cioè otto piloti. Ma al di là di questo, anche a livello di carisma e immagine, Stoner impersonificava il prototipo del pilota-eroe che a Pecco ancora manca. E a cui probabilmente mancherà per sempre. Nulla di male, ci mancherebbe. Anzi, c’è chi è stanco di sentirsi ripetere che a questa MotoGP mancano personaggi con la P maiuscola. Oggi, effettivamente, Quartararo e Miller a parte, di “stelle” che bucano lo schermo non ce ne sono proprio. Ma va bene così. E’ una MotoGP 2.0. E ci piace lo stesso.

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