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Aspettando Silverstone: i numeri del GP di Gran Bretagna

Le vacanze sono finite: tra pochi giorni si torna in pista per la 12esima prova (su 20) del Motomondiale 2022. Piloti e squadre sono arrivati a Silverstone, dove venerdì si riaccenderanno i motori della Moto3, della Moto2 e della MotoGP. Dal 2010 a oggi è la 12esima volta che il celebre tracciato inglese (sede del primo Gran Premio di Formula 1 della storia, nel lontano 1950) ospita un round del Mondiale delle due ruote. In precedenza c’era stata una pausa di ben 23 anni. La prima volta che si corse a Silverstone era il 1977. La gara delle 500 fu vinta da Pat Hennen su Suzuki, quelle della 350 e della 250 da Kork Ballington su Yamaha e quella delle 125 da Pierluigi Conforti su Morbidelli. Quell’anno, e fino al 1986, il tracciato misurò quattro chilometri e 710 metri e il record sul giro fu di Kenny Roberts, che lo completò a una velocità media di 192,2 chilometri orari.

L’Isola di Man

In precedenza, cioè dal 1949, anno di fondazione del Mondiale, al 1976 il Gran Premio di Gran Bretagna si disputava sull’Isola di Man, sul celebre e funesto TT. Dal 1977 ci si è spostati sulla terraferma per ragioni di sicurezza. Dopo dieci edizioni consecutive a Silverstone, a partire dal 1987 il circus si è spostato a Donington. Il ritorno a Silverstone, come detto, risale al 2010, ma su un circuito in parte rinnovato. Il nuovo layout misura quasi sei chilometri. Nel 2018 le gare delle tre classi non furono disputate per un nubifragio, mentre nel 2020 il GP fu annullato a causa della pandemia. I piloti più vincenti a Silverstone sono Angel Nieto e Kirk Ballington, con sei successi a testa. Anton Mang si è fermato a cinque, mentre Jorge Lorenzo e Kenny Roberts senior sono arrivati a quota tre, tutti in premier class. Per quanto concerne le marche, la moto più vittoriosa è la Yamaha con otto affermazioni, davanti alla Suzuki con sei, alla Honda con cinque e alla Ducati con una.

Dal Dovi l’unica gioia Ducati

Dal ritorno al Silverstone, gli unici piloti ad aver conquistato più vittorie sono stati Lorenzo (nel 2010, 2012 e 2013), Marc Marquez (nel 2010 in 125 e nel 2014 in MotoGP), Alex Rins (nel 2014 in Moto3 e nel 2019 in MotoGP) e Maverick Vinales (nel 2012 in Moto2 e nel 2016 in MotoGP). L’ultima vittoria Yamaha è dell’anno scorso con Fabio Quartararo, terzo pilota a trionfare nell’era MotoGP con la Casa giapponese dopo Lorenzo e Valentino Rossi. L’ultimo successo Suzuki risale al 2019 con Rins, mentre nel 2016 Vinales interruppe un lungo digiuno di Hamamatsu che durava da Le Mans 2007, quando Chris Vermeulen si aggiudicò il GP di Francia sotto la pioggia. Prima di Rins, era stato Franco Uncini nel 1982 in 500 a vincere una gara con la Suzuki. La Honda non taglia il traguardo davanti a tutti a Silvestone dal 2014: l’impresa fu firmata da Marc Marquez, scattato dalla pole position. In MotoGP solo Casey Stoner ha emulato Magic. Era il 2011. L’anno scorso Pol Espargaro ottenne la pole e poi si classificò al quinto posto. L’unica gioia Ducati risale al 2017 con Andrea Dovizioso, che proprio in questi giorni ha annunciato che il GP di San Marino sarà l’ultimo della carriera. Al suo posto sulla Yamaha, per le restanti sei gare, salirà Cal Crutchlow. Tornando alla Rossa, nel 2015 Danilo Petrucci fece secondo e il Dovi terzo.

La doppietta di Sam Lowes

Il podio di Aleix Espargaro dello scorso anno è stato il primo di Aprilia in MotoGP e ha interrotto un digiuno in premier class che durava dal 2000 (Jeremy McWilliams in 500 a Donington). Il miglior piazzamento a Silverstone di una KTM è il sesto posto di Brad Binder nel 2021. L’anno scorso ai primi sei posti si piazzarono sei moto di marchi diversi: non accadeva dal GP di Yugoslavia del 1972 ma si è nuovamente verificato quest’anno al termine del GP del Portogallo. Solo tre piloti britannici hanno vinto a Silverstone: Danny Kent in Moto3 nel 2015, Scott Redding in Moto2 nel 2013 e Ian McConnachie nella classe 80 nel 1986. Tre i piloti inglesi partiti dalla pole: Barry Sheene in 500 nel 1977, Sam Lowes in Moto2 nel 2015 e nel 2016 e Cal Crutchlow in MotoGP nel 2016. Cal chiuse la gara in seconda posizione, conquistando un podio che all’Inghilterra mancava addirittura dal 1984, quando Ron Haslam si classificò terzo.

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