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Prost, una rimonta da urlo

Ventesima puntata

Il 1982 sarà un anno maledetto per la Ferrari, e già in Sudafrica, sede della gara che inaugura la stagione, la Rossa incappa in una domenica da dimenticare. Nulla a che vedere, però, con ciò che accadrà nei mesi successivi. E pensare che alla vigilia del campionato tutti i pronostici erano proprio per la nuova 126C2, un siluro nei test. Ma la realtà sarà ben diversa. E soprattutto dolorosa. A Kyalami si rivede in pista Niki Lauda, inattivo dalla fine della stagione 1979. L’austriaco, dopo due anni trascorsi sul divano di casa, si cala nell’abitacolo della McLaren per andare all’assalto nel suo terzo titolo mondiale.

Nel frattempo, nel paddock del GP del sudrafica va clamorosamente in scena un ammutinamento dei piloti. I concorrenti entrano in sciopero perché in disaccordo con le nuove clausole da sottoscrivere per ottenere la superlicenza necessaria a guidare una F.1. Il braccio di ferro tra i piloti e la FISA, la Federazione Internazionale Sport Automobilistico, attiva all’epoca, va avanti per un paio di giorni, prima che la situazione finalmente si sblocchi con un compromesso fra le parti e le monoposto tornino a rombare in pista.

A Kyalami, come da tradizione, le vetture dotate di motore turbo sono praticamente imbattibili, e non fa eccezione questa edizione, che vede le Renault di Alain Prost e Renè Arnoux nel ruolo di lepri e gli avversari in quello di inseguitori. Non a caso Arnoux ala sabato timbra la pole position. Si profila un’agevole doppietta “gialla”, anche perché la Ferrari di Didier Pironi, l’unica che sembrava in grado di reggere il ritmo indiavolato della coppia di connazionali, va presto in crisi con gli pneumatici. Il ferrarista è così costretto a una imprevista sosta ai box che lo allontana dalle posizioni di vertice. La gara viaggia sui binari della scontatezza, ma all’improvviso accade qualcosa che la ravviva: Prost fora una gomma ed è costretto a rientrare in pit-lane. Non prima, però, di aver percorso un intero giro a velocità ridotta per non finire fuori pista.

Quando rientra sul tracciato, Alain è una furia: nonostante sia doppiato, dà vita a una furiosa rimonta che lo riporta in prima posizione, complice l’involuzione di Arnoux. Renè viene penalizzato dalla scelta controcorrente di non cambiare set di pneumatici. Una strategia che si rivela con clamoroso autogol perché non gli consentirà di difendere nemmeno la seconda piazza dalla Williams di Carlos Reutemann. Nel fattempo, rientra in lotta per il podio anche Pironi, che a sei giri dalla fine, con la seconda piazza a portata di mano, dice però addio ai sogni di gloria a causa di una perdita di potenza del motore Ferrari. Niki Lauda, Keke Rosberg e John Watson completano la zona punti.

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