Max? Lewis? No, il pilota del giorno nel Gran Premio di Abu Dhabi è stato Nicholas Latifi: il 26enne canadese, di origini italo-iraniane, titolare in Formula 1 con la Williams, si è guadagnato la citazione da Christian Horner, team principal di Red Bull, il quale, festeggiando il titolo di campione del mondo di Max Verstappen, ai microfoni di Sky Sport ha detto: “Daremo a Latifi una fornitura a vita di Red Bull. C’era un bisogno disperato di quella safety, l’abbiamo colta in termini strategici”. Il riferimento di Horner è alla safety car che a meno di cinque giri dalla conclusione della gara (precisamente al cinquantatreesimo giro) è entrata in pista e ha di fatto riaperto il Mondiale.
Schumy junior e Latifi erano lì a battagliere per la penultima posizione quando, dopo una sportellata, Latifi è finito contro una barriera facendo entrare la safety car. In pochi minuti la gara sul circuito di Yas Marina si è trasformata in qualcosa di surreale, degna di entrare di diritto tra i momenti che faranno la storia della Formula 1. L’olandese Max Verstappen su Red Bull Honda ha sorpassato Lewis Hamilton su Mercedes, che fino a quel momento era in testa alla classifica, e in un attimo è cambiato tutto. “Oh mio Dio, sì!”, ha esclamato l’olandese via radio dopo il traguardo, diventando anche il primo olandese ad aver conquistato un titolo piloti in Formula 1 e riportando il Mondiale in Red Bull dopo sette stagioni. La Mercedes non ci sta: “Ripartenza dopo la safety car irregolare”, ha tuonato Toto Wolff. La Fia non ha accolto il ricorso, ma il team è pronto ad appellarsi. La Casa tedesca si è dovuta accontentare del titolo Costruttori, davanti alla Red Bull e alla Ferrari. A proposito della Rossa, è terminata con un bel podio la prima stagione di Carlos Sainz, che in un colpo solo ha scavalcato in classifica il compagno Charles Leclerc e Lando Norris (McLaren). Ora le meritate vacanze, appuntamento al 2022.